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Le ricerche di Gerona 2005

(15-05-15) Il diabete gestazionale si associa a un aumento del rischio autistico nella prole




L'esposizione intrauterina al diabete gestazionale diagnosticato dalla 26ma settimana si associa a un aumento delle probabilità di disturbi dello spettro autistico nei figli, secondo uno studio pubblicato su Jama. Viceversa, il diabete di tipo 2 già esistente nella madre in epoca prenatale non risulta legato al rischio di tali disturbi nella prole. «L'esposizione del feto all'iperglicemia materna può avere effetti prolungati sullo sviluppo neonatale» esordisce Anny Xiang del Kaiser permanente southern California (Kpsc) di Pasadena, aggiungendo che studi precedenti hanno rivelato un rischio a lungo termine di obesità e disturbi metabolici sia nei figli di donne con diabete pregravidico ma anche con diabete gestazionale. Ma se tale esposizione comprometta lo sviluppo cerebrale del feto, aumentando il rischio di disturbi neurocomportamentali è cosa meno chiara. Tant'è che Xiang e colleghi hanno voluto valutare l'associazione tra diabete gestazionale, diabete materno prenatale e rischio di disturbi dello spettro autistico in 322.323 bambini nati tra il 1995 e il 2009 negli ospedali del Kpsc. I bambini sono stati seguiti dalla nascita fino alla diagnosi clinica di disturbi dello spettro autistico, all'ultima data di adesione al piano sanitario Kpsc, alla morte per qualsiasi causa, o al 31 dicembre 2012, data di fine studio. A cinque anni dalla nascita questi disturbi sono stati diagnosticati in 3.388 bambini, 115 dei quali nati da madri con diabete prenatale, 310 da donne con diabete gestazionale e 2.963 da donne non diabetiche. Dopo aggiustamento per fattori confondenti come l'età materna, il reddito familiare, l'etnia e il sesso del bambino, i ricercatori hanno scoperto che il diabete gestazionale dalla 26ma settimana era significativamente associato al rischio di disturbi dello spettro autistico nella prole, al contrario del diabete prenatale di tipo 2. L'aumento del rischio era indipendente dal fumo materno, dall'indice di massa corporea pregravidico, dall'aumento di peso gestazionale e dall'uso di antidiabetici. «I meccanismi biologici che potrebbero legare l'iperglicemia intrauterina al rischio di disturbi dello spettro autistico nella prole spaziano dall'ipossia fetale, allo stress ossidativo nel sangue cordonale e nel tessuto placentare, all'infiammazione cronica e all'epigenetica, ossia fattori che alterano cellule, organi o apparati senza influenzare il DNA» conclude Xiang.

FONTI:
JAMA. 2015;313(14):1425-1434. doi:10.1001/jama.2015.2707
doctornews33

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