(30-10-06) Chi dorme non piglia peso
Chi dorme cinque ore per notte rischia il 60 per cento in pi? di diventare obesi rispetto a chi, invece, ne dorme sette
D'ora in poi il medico non dovr? pi? chiedere al paziente ?come sta??, ma ?quanto dorme??. E non ci si dovr? stupire se riceveremo la prescrizione: ?Dormire di pi??. ? nel poco sonno, infatti, la chiave di molti malesseri e malattie, che a loro volta influenzano la qualit? del dormire. Infatti, mentre un recentissimo studio del Centro di salute del sonno di Boston ha stabilito che i giovani sani dovrebbero dormire in media 8 ore e 45 minuti, un numero speciale della rivista Archives of Internal Medicine ? stato dedicato al sonno come predittore di malattie da un lato e potente medicina dall'altro. Perch? dormire mediamente meno di 7 ore aumenta il rischio di obesit?, diabete, malattie cardiovascolari e depressione. ?E una volta innescate, queste e altre malattie peggiorano ulteriormente il sonno, in una spirale che bisogna cercare di spezzare per ristabilire la salute? spiega Fred Turek della Northwestern University di Evanston (Illinois), che ha curato la pubblicazione. Turek ? una della massime autorit? mondiali sulla biologia del sonno: suo ? lo studio che ha mostrato come topolini a cui ? stato ?spento? un gene che regola il ritmo sonno-veglia, nel giro di poche settimane sono diventati obesi, diabetici e ipertesi. Indicazioni simili sono emerse da studi condotti sull?uomo: in una ricerca svolta su 10mila americani si ? osservato che coloro che dormono 5 ore per notte hanno un rischio aumentato del 60% di diventare obesi rispetto a chi dorme 7 ore. ?Le cause biologiche del nesso poco sonno-obesit? non sono ancora del tutto chiarite? spiega Turek. ?? noto per? che il sistema neuroendocrino regolatore del sonno ha molti punti di contatto con il sistema che regola l'appetito?.
ORMONI -Non ? un caso che in chi soffre di insonnia aumenti l'ormone grelina (che segnala la fame) e diminuisca l'ormone leptina (che segnala la saziet?). ?I rapporti fra sonno e appetito non si possono d'altra parte ricondurre a singoli geni o ormoni? spiega Eve Van Cauter, dell'Universit? di Chicago. ?Dormire poco e male ha ripercussioni sul complesso dei meccanismi fisiologici: ? come se una sinfonia diventasse una cacofonia?. E non ? tutto. Se, infatti, ? risaputo che la depressione si accompagna a una cattiva qualit? del sonno, ora per la prima volta ? stato dimostrato anche che un sonno interrotto da apnee notturne rende pi? propensi a veder il mondo a tinte fosche. Circa mille volontari sono stati sottoposti a polisonnografia, per misurare eventuali apnee notturne e la conseguente riduzione di ossigeno nel sangue. Le stesse persone hanno poi risposto a un questionario per valutare se e quanto erano depresse. Risultato: chi soffre di apnee lamenta chiari sintomi depressivi durante il giorno e pi? la ?fame d'aria? notturna ? accentuata, maggiore ? la depressione. ?Questo ? un dato nuovo e importante? spiega Turek. ?D'ora in poi, quando il medico diagnostica una depressione dovr? accertarsi se la persona non abbia un sonno disturbato, perch?, se questa ? la causa, potrebbe essere sufficiente risolvere le apnee aiutando il paziente con terapie mirate e nei casi pi? seri con l'ossigenazione forzata?.
SISTEMA IMMUNITARIO - L'insonnia, peraltro, mette a soqquadro anche il sistema immunitario. Ricercatori dell'Universit? della California hanno osservato come la perdita di sonno, per esempio, induca l'organismo a produrre pi? citochine infiammatorie. ?E se sonni pi? brevi e disturbati aumentano lo stato infiammatorio dell'organismo, questo pu? aumentare il rischio di malattie cardiache e respiratorie, di diabete e artrite, notoriamente legate a problemi infiammatori. Si sa, ad esempio, che dormendo meno di 5 ore per notte triplica il rischio di infarto? spiega Turek. Un'altra ricerca, dell'Universit? di Lubecca, in Germania, ha osservato poi che pi? ci si riposa, pi? il sistema immunitario diventa efficiente. Al punto da suggerire che una corretta igiene del sonno potrebbe aiutare a controllare le malattie autoimmuni, nonch? a rendere pi? efficace la vaccinazione antinfluenzale. Perch? allora non considerare il dormire una sorta di farmaco da associare alle cure esistenti per queste singole malattie? Per esempio, con le persone pi? a rischio di obesit? si potrebbe insistere su una corretta igiene del sonno. E aumentare anche solo di mezz?ora il riposo potrebbe ridurre i sacrifici delle persone che devono perdere peso. Giovanni Cizza, del National Institute of Diabetes, Digestive and Kidney Diseases di Bethesda sta allestendo una sperimentazione su 150 obesi che dormono 6 ore per notte, per vedere se portando il loro sonno a 7 ore si registra una diminuzione di peso nell'arco di un anno. Prove simili si stanno conducendo anche per il diabete, le malattie cardiache e in genere per i disturbi a base infiammatoria e immunitaria.
Luca Carra
Fonte: IL CORRIERE DELLA SERA.IT
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