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Le ricerche di Gerona 2005

(26-05-15) Depressione: contro le recidive approccio mindfulness sovrapponibile ai farmaci





La Mindfulness-based cognitive therapy (Mbct) potrebbe essere un trattamento non farmacologico alternativo nei pazienti che non proseguono il trattamento antidepressivo a lungo termine, secondo uno studio pubblicato su The Lancet che ha messo a confronto la terapia farmacologica con l'approccio motivazionale derivato dalla terapia cognitiva che mira a cambiare il modo di pensare attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza in termini di percezioni, azioni, relazioni, emozioni e pensieri. «Anche se i risultati mostrano che l'Mbct non è più efficace del trattamento antidepressivo nella prevenzione delle recidive, i nostri risultati, combinati con quelli di studi precedenti, suggeriscono che la mindfulness può offrire una protezione analoga a costi minori» spiega Willem Kuyken, primo autore della ricerca e professore di psicologia all'Università di Oxford, Regno Unito, ricordando che gli antidepressivi, se correttamente assunti, prevengono fino a due terzi delle recidive. Tuttavia, molti non sono in grado di mantenere il trattamento farmacologico per tempi indefiniti, oppure non ne tollerano gli effetti collaterali. E l'Mbct è stato sviluppato proprio per aiutare chi ha subito ripetuti episodi depressivi, insegnando loro il modo per riconoscerli e controbatterli, impedendo che i pensieri negativi assumano una spirale depressiva. Al trial, svolto presso l'Università di Exeter, Regno Unito, hanno preso parte 424 adulti con depressione maggiore ricorrente in terapia farmacologica, reclutati da 95 studi di medicina generale nel sud-ovest dell'Inghilterra. I partecipanti a sono stati assegnati a due gruppi: sostituire gli antidepressivi con l'Mbct o rimanere in cura con le medicine. Dopo aver valutato entrambi i gruppi a intervalli regolari per oltre due anni, i ricercatori hanno scoperto che i tassi di recidiva erano simili: 44% nel gruppo Mbct e 47% nei pazienti curati con i farmaci. E in un editoriale Roger Mulder dell'Università di Otago in Nuova Zelanda, commenta: «Proprio perché è un trattamento di gruppo che riduce i costi e il personale qualificato necessario, potrebbe essere fattibile somministrare la Mbct come alternativa agli antidepressivi nei pazienti in medicina generale con depressione ricorrente. E questi dati lo dimostrano».

Fonti:
The Lancet 2015. doi: 10.1016/S0140-6736(14)62222-4 
The Lancet 2015. doi: 10.1016/S0140-6736(14)62448-X

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