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Le ricerche di Gerona 2005

(04-06-15) Trapiantare il microbiota intestinale giova ai pazienti con diarrea da Clostridium difficile





Il trapianto di microbiota fecale è efficace nelle infezioni ricorrenti daClostridium difficile con rari eventi avversi a breve termine, secondo una revisione sistematica pubblicata sugli Annals of internal medicine e coordinata da Timothy Wilt della University of Minnesota school of medicine di Minneapolis. «Il C. difficile, un batterio che provoca infezioni con diarrea spesso legate all'uso di antibiotici, è tra le principali cause di morbilità e di aumento dei costi sanitari nei pazienti ricoverati in ospedale, con circa 500.000 casi e 15.000 decessi l'anno negli Stati Uniti» esordisce il ricercatore, precisando che C. difficile è particolarmente pericoloso nei pazienti con sistema immunitario indebolito, come gli anziani e i soggetti con malattia infiammatoria intestinale. In questa sottopopolazione di pazienti difficili da curare possono essere usati antibiotici, probiotici, vaccinazioni attive o passive con immunoglobuline endovena oppure il trapianto di microbiota intestinale, la cui efficacia è suggerita da diversi studi in soggetti con diarrea da C. difficile refrattaria alle terapie. «Ciononostante, il ruolo preciso del trapianto di microbiota fecale nelle infezioni causate da questo microrganismo resta da stabilire» riprende l'autore, che assieme ai colleghi ha svolto una revisione sistematica sull'efficacia e gli effetti collaterali del trapianto di microbiota passando in rivista Medline, la Cochrane library e ClinicalTrials.gov dal 1980 a gennaio 2015. In tal modo i ricercatori hanno selezionato 35 studi, estrapolando in metanalisi un'efficacia complessiva dell'85%, con pochi effetti collaterali a breve termine, ma assenza completa di dati sul lungo periodo. «Va sottolineato che la maggior parte degli studi non erano controllati a fronte di due soli trial randomizzati» notano gli autori. E Christina Surawicz, della University of Washington school of medicine di Seattle, commenta in un editoriale: «L'entusiasmo per il trapianto di flora batterica intestinale è giustificato dalla sua efficacia nel trattamento delle infezioni ricorrenti da C. difficile, dalla relativa disponibilità e semplicità e da un favorevole rapporto costo-beneficio rispetto ad altre terapie».

FONTI : Ann Intern Med. 2015;162(9):630-8. doi: 10.7326/M14-2693 
Ann Intern Med. 2015;162(9):662-3. doi: 10.7326/M15-0609
doctornews33

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