(06-07-15) Quanti misteri per la memoria!
A Roma si tiene oggi il convegno "I meccanismi della memoria: quali sono, perché si deteriorano, come possiamo preservarli", che rappresenta un'importante occasione per fare il punto sulle capacità mnemoniche dell'uomo e sulle opportunità di mantenerle attive più a lungo. Secondo Giulio Maira, presidente della Fondazione Atena Onlus e docente all'Humanitas di Milano e al Campus biomedico di Roma, l'allenamento appare un'arma fondamentale in questo senso, visto che la miglior contromisura per andare contro l'invecchiamento cerebrale sarebbe l'imiego costante di quello che lo stesso Maira definisce il "muscolo cervello". Bisogna però anche tenere conto dei mutamenti che, col tempo, intervengono sul sistema nervoso centrale. "A partire dai 30 anni il cervello comincia a prendere giornalmente un certo numero di neuroni sottolinea ancora l'esperto". IL vero problema, tuttavia, può cominciare quando avanza la terza età visto che la perdita di neuroni ippocampali può condurre ad una maggior difficoltà nel recepire e soprattutto mnemonizzare nuove esperienze. Attenzione però a distinguere la fisiologia dalla patologia: se compaiono la tendenza a chiudersi in sé stessi, lo scarso desiderio di prendere parte alla vita di ogni giorno e soprattutto il calo della capacità di ricordare a breve termine forse è meglio parlarne con il medico. Ci può essere qualcosa che non va per il meglio.
FONTE: edott.it
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