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Le ricerche di Gerona 2005

(10-07-15) Usa. La Fda in campo contro i grassi idrogenati. In tre anni dovranno sparire da tutti i prodotti alimentari


La decisione è stata presa per intensificare la lotta contro le malattie cardiovascolari, storicamente tallone d'achille degli americani. Al termine del triennio di transizione le aziende alimentari potranno presentare una richiesta specifica per utilizzare i grassi idrogenati: senza parere favorevole, il divieto sarà rigidissimo. 
I grassi idrogenati non possono più essere considerati ingredienti sicuri e per questo le aziende alimentari dispongono di tre anni per adeguarsi ed eliminarli dai propri prodotti. Lo ha stabilito l’americana Food and Drug Administration (Fda), come spiega il commissario Stephen Ostroff. “La nostra azione dimostra l’impegno dell’agenzia per la salute del cuore di tutti gli statunitensi. In questo contiamo di ridurre le malattie coronariche e di prevenire migliaia di attacchi cardiaci ogni anno”.
 
La Fda ha indicato gli oli parzialmente idrogenati tra le fonti principali di questi grassi. Al termine del triennio di transizione le aziende potranno presentare una richiesta specifica per utilizzarli: senza parere favorevole, il divieto sarà rigidissimo. Già dal 2006 è obbligatorio segnalare in etichetta la presenza di questi grassi: una strategia che ha funzionato da deterrente, se si considera che da quel momento sono progressivamente diminuiti. Più in generale tra 2003 e 2012 il consumo da parte della popolazione americana è calato sensibilmente, a testimonianza che le etichette sono un fattore determinante per orientare le scelte alimentari. Tuttavia il problema non si è dissolto, anche perchè sono estremamente diffusi: si trovano nelle margarine, ma anche in tantissimi snack, biscotti, merendine, patatine, alimenti confezionati.
“Tutti i principali studi dimostrano che dieta e nutrizione giocano un ruolo decisivo nella prevenzione delle cronicità – ha sottolineato Susan Mayne, direttore del Centro Fda per la Sicurezza alimentare – L’azione sui grassi viaggia quindi di pari passo con altre strategie formulate appositamente per migliorare la salute degli americani, che sono legate soprattutto all’aggiornamento delle etichettature”.

FONTE: www.quotidianosanità.it

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