(17-07-15) Tutte morti per le bevande zuccherate (i più colpiti tra i 20 e i 44 anni)
Diabete, malattie cardiache e tumorali: le bibite zuccherate causano complessivamente 184 mila morti all’anno. Le ha censite uno studio pubblicato su Circulation e realizzato dagli atenei Usa di Harvard, Tufts e Washington e dall'Imperial College di Londra , in cui i ricercatori hanno esaminato 62 studi sull'alimentazione coinvolgendo 611.971 persone .
DATI PARZIALI
Più precisamente sarebbero 133.000 i morti per diabete, 45.000 i morti per malattie cardiovascolari e 6.450 i decessi per cancro attribuibili al consumo di bibite zuccherate. L'impatto delle bevande zuccherate varia ovviamente nella popolazione mondiale, con un picco di decessi ( 76 per cento) nei Paesi a basso o medio reddito, mentre la percentuale stimata di decessi è stata inferiore all'1 per cento nei giapponesi sopra i 65 anni e ha raggiunto il 30 per cento negli adulti messicani under 45. Infine quello tra i 20 e i 44 anni è indubbiamente il segmento anagrafico maggiormente colpito. I ricercatori rilanciano anche il tema delle politiche pubbliche riguardo allo scoraggiamento di questo consumo, anche se come ricorderanno in molti, il sindaco di New York Michael Bloomberg si vide bocciare la sua crociata salutista con l’annullamento del divieto di consumo di bevande sopra il mezzo litro nei luoghi come teatri, cinema, ecc. In quell’occasione il giudice della Corte d’Appello definì infatti la proibizione sui bicchieroni di bibite zuccherate imposto dal sindaco in tutta la Grande Mela, «arbitrario e frutto di un capriccio».
BEVANDE ZUCCHERATE
Ma cosa si intende con la locuzione “bevande zuccherate”? Semplicemente ogni tipo di bibita che contenga zucchero, rispondono i ricercatori. Si va dalle bibite gassate, a quelle energetiche o alla frutta per concludere con il tè freddo zuccherato e persino quelle home made. La soglia proibitiva sono le 50 kcal ogni 240 ml di dose.
L’ESPERTO: «MA DIPENDE DA QUANTO ZUCCHERO SI CONSUMA NELLA GIORNATA»
Andrea Ghiselli, nutrizionista e ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), conferma il parere dei ricercatori riguardo a un consumo di bevande zuccherate che va da una a due al giorno, specificando che in effetti teoricamente può aumentare il rischio di molte patologie. Inoltre sottolinea come Dariush Mozaffarian, alla guida dello studio internazionale, sia una garanzia di serietà, chiarendo che «è ovvio che il ruolo delle bevande zuccherate dipende anche dal consumo di zucchero durante la giornata così come è necessario incrociare tutte le variabili che riguardano lo stile di vita per avere una stima precisa, considerazioni delle quali sicuramente i ricercatori avranno tenuto conto». «Va comunque segnalato come in alimentazione – continua Ghiselli – spesso quella che viene considerata una causa è semplicemente una spia». Infine nella sua analisi il nutrizionista fa notare come lo zucchero nella dieta sia un elemento particolare, per la sua peculiarità di inserire calorie senza altri nutrienti (diversamente dai carboidrati che contengono zuccheri ma anche altri nutrienti). Per questo motivo, come spiega Ghiselli, assumere una dose eccessiva di zuccheri si traduce in calorie che vengono inserite «in aggiunta» o «al posto di», quindi nella prima ipotesi si prende peso e nella seconda si rovina il proprio equilibrio alimentare, andando incontro a varie patologie.
FONTE: Www.corriere.it
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