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Le ricerche di Gerona 2005

(06-08-15) Fans e aumentato rischio di infarto e ictus: Fda chiede aggiornamento etichette




Alcuni farmaci analgesici non steroidei di uso molto comune possono comportare un aumento dei rischi di ictus e infarto anche in seguito all'assunzione per un breve periodo: lo ha denunciato la Food and drug administration che richiederà anche una modifica alle etichette affinché questo maggior rischio venga segnalato ai pazienti.
Si tratta di alcuni principi appartenenti alla classe dei Farmaci antinfiammatori non steroidei; tra i prodotti inclusi nell'avvertimento dell'Fda non figura l'aspirina, ma sono i farmaci acquistabili senza ricetta che contengono ibuprofene e inibitori della Cox-2 soggetti a prescrizione. Secondo le indicazioni dell'agenzia regolatoria americana, le nuove etichette dovranno specificare che «il rischio di infarto o di ictus può verificarsi già nella prima settimana di utilizzo di un Fans e può aumentare per un uso più prolungato; il rischio appare maggiore a dosaggi elevati». Occorrerà poi specificare che il rischio non è limitato ai pazienti con patologie cardiache, anche se questi ultimi dovranno usare ancora maggiori precauzioni. Il documento spiega che non esistono al momento evidenze scientifiche tali da consentire una differenziazione dei rischi tra i differenti Fans.
L'allerta giunge a seguito di una revisione di vari studi sull'utilizzo degli anti-infiammatori non steroidei ma non costituisce una sorpresa e arriva dopo una segnalazione emessa nel febbraio dello scorso anno, in cui la Fda invitava ad una maggiore attenzione. Il possibile rischio era stato ventilato fin dal 2001, dopo uno studio di Steven Nissen della Cleveland Clinic, che ora saluta con soddisfazione questa presa di posizione della Fda e anzi la giudica tardiva, ma non sconsiglia l'uso di questi farmaci, richiamando tuttavia a una maggiore appropriatezza.
Le principali aziende produttrici, pur annunciando che modificheranno le etichette secondo le indicazioni della Fda, hanno invece sottolineato che si tratta di prodotti utilizzati abitualmente da milioni di persone e che, nei dosaggi indicati, non hanno finora evidenziato incrementi di rischio di eventi cardiovascolari.


FONTI:
Renato Torlaschi
doctornews33

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