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Le ricerche di Gerona 2005

(04-09-15) Fans e antidepressivi in combinazione legati all'aumento del rischio di emorragie intracraniche



Assumere in concomitanza antidepressivi e farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) si associa a un aumentato rischio di emorragie intracraniche subito dopo l'inizio del trattamento, secondo uno studio retrospettivo pubblicato su British medical journal in cui gli autori tuttavia precisano che i risultati potrebbero essere stati influenzati da altri fattori non misurati e vanno pertanto interpretati con cautela. «Nonostante ciò, suggeriamo particolare attenzione nel prescrivere o nel fare un uso combinato di queste due classi di farmaci» dice Ju-Young Shin del Korea institute of drug safety and risk management a Seoul, che assieme ai colleghi ha confrontato il rischio di sanguinamento intracranico tra i pazienti trattati con antidepressivi con e senza Fans. Utilizzando il database di assicurazione sanitaria nazionale coreana, lo studio ha coinvolto più di quattro milioni di persone cui sono stati prescritti antidepressivi per la prima volta tra il 2009 e il 2013. «Incrociando i dati con le cartelle cliniche abbiamo verificato l'incidenza di emorragia intracranica entro 30 giorni da una nuova prescrizione, normalizzando i risultati per età, sesso, e uso di altri farmaci» spiegano gli autori. E rispetto all'uso dei soli antidepressivi, lo studio rivela che l'assunzione combinata con i Fans si associa a un rischio sostanzialmente aumentato di sanguinamento intracranico, maggiore nei maschi e variabile sia con l'età sia a seconda dell'antidepressivo utilizzato. «Questi dati confermano quanto segnalato da studi precedenti, ossia che gli antidepressivi aumentano il rischio emorragico dei Fans» esordisce Stewart Mercerdell'Università di Glasgow in un editoriale di commento, sottolineando che entrambi i farmaci sono ampiamente utilizzati, e che la coesistenza delle due condizioni per le quali vengono usati è alta, tanto che il 65% dei soggetti depressi soffre anche di dolore cronico. «Invitiamo i medici di famiglia ad essere vigili in termini di prescrizione dei due farmaci negli stessi pazienti, informandoli dei potenziali rischi connessi a un'assunzione combinata» conclude l'editorialista.

FONTI:
BMJ 2015. doi: 10.1136/bmj.h3517 
BMJ 2015. doi: 10.1136/bmj.h3745
doctornews33

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