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Le ricerche di Gerona 2005

(21-09-15) Bambini a tavola: più attenzione ai consumi di frutta e verdura


I comportamenti alimentari problematici durante la prima infanzia possono essere mediatori di cattive abitudini alimentari anche più tardi nel corso dell’adolescenza. E questo potrebbe favorire il sovrappeso e il rischio di malattie legate a un’alimentazione poco sana.
Questo è, in buona sostanza, il risultato di uno studio prospettico che ha coinvolto tre gruppi di ricercatori e tre coorti di bambini europei (Generazione XXI dal Portogallo, ALSPAC dal Regno Unito e dalla Francia EDEN) rispettivamente corrispondenti a bambini in età prescolare  di 4-6, 12-15, 24 e 48-54 mesi.
Lo scopo principale dello studio, pubblicato sulla rivista The British journal of Nutrition, era  di mettere in relazione, in modo prospettico (uno studio che esamina i risultati nel tempo su una popolazione di partenza), i primi comportamenti alimentari infantili rispetto ai consumi di frutta e verdura (F&V)  e di assegnare un punteggio alla varietà di una dieta sana nei bambini di età compresa tra i 4 e i 5 anni.
I comportamenti alimentari sono stati valutati sulla base di alcune difficoltà di alimentazione caratteristiche dei bambini piccoli e riportate dalle madri secondo una loro percezione di una scarsa alimentazione (mangiare piccole quantità ad ogni pasto, non mangiare abbastanza o la necessità di essere stimolati a mangiare), rifiuto del cibo e difficoltà nella realizzazione di un menù quotidiano routinario.
Le porzioni di F&V consumate ogni giorno (> 1 vs ≤1 porzione / d, eccetto per la XXI Generation:..> 3 vs ≤3) e l’intervallo di riferimento per valutare una dieta sana (Healthy Variety Score) (classificati dal punteggio medio di ogni campione) sono stati calcolati utilizzando un questionario per la valutazione della frequenza dei consumi alimentari proposto alle madri (in inglese Food Frequency Questionnaire – FFQ). Le associazioni trovate sono state aggiustate per l’età materna, l’istruzione, il fumo durante la gravidanza, e per ogni bambino allattato al seno.
Si è così evidenziato che i bambini  di 12-15, 24 e 48-54 mesi di età con più difficoltà di alimentazione, scarsa alimentazione, rifiuto/ neofobia per il cibo (riluttanza a provare cibi nuovi) e difficoltà a stabilire un menù routinario quotidiano, consumavano in generale meno porzioni di frutta e verdura all’età di 4-5 anni. E’ questa associazione con le verdure era lievemente più forte che con la frutta.
Gli stessi problemi di alimentazione sono stati inversamente associati con il punteggio che valutava la dieta sana a 4-5 anni di età, in particolare quando i comportamenti alimentari critici sono stati segnalati dopo i 12-15 mesi di età.
E’ possibile, dunque, che una migliore comprensione di queste prime difficoltà di alimentazione  aiuti gli studiosi a definire nuove strategie per aumentare la qualità e la salubrità della dieta dei bambini ai fini di una prevenzione precoce delle malattie legate a un’alimentazione poco salutare. Senza dimenticare l’importanza dell’informazione e dell’educazione alimentare delle mamme.

FONTE: www.nutrieprevieni.it

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