Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(29-09-15) Perdere peso? Se ti stressi diventa impossibile


Chi decide di perdere peso, deve sapere che il sabotatore numero uno dei buoni propositi è lo stress, che va dunque combattuto. Lo dimostra uno studio appena pubblicato su Neuron da alcuni ricercatori dell’Università di Zurigo, che attraverso la risonanza magnetica funzionale hanno scoperto come fa lo stress a indebolire la forza di volontà e a far fallire le diete



Il modo migliore per affrontare una dieta? Rilassarsi e scacciare tensioni e nervosismo. Lo stress, secondo i risultati di una ricerca appena pubblicata su Neuron, può far crollare auto-controllo e motivazione a seguire la dieta, andando ad alterare una serie di connessioni funzionali, all’interno dei circuiti decisionali del cervello. Lo stress insomma non aiuta a seguire una dieta. Anzi, mette decisamente i bastoni tra le ruote ai buoni propositi.

Fino ad oggi tuttavia non erano chiari i meccanismi neuronali, attraverso i quali lo stress va ad indebolire l’autocontrollo e la motivazione a indirizzare le proprie scelte verso cibi sani e a basso contenuto di calorie, ingredienti fondamentali per seguire una dieta.

Per cercare di colmare questa lacuna, i ricercatori dell’Università di Zurigo hanno coinvolto nel loro studio 51 volontari maschi, mettendoli di fronte a dilemmi di auto-controllo, circa la scelta di cibi ‘consolatori’ o di cibi ‘sani’, dopo essere stati sottoposti ad uno stress (immersione delle mani in acqua gelata per tre minuti, mentre un ricercatore li riprendeva) o senza esposizione allo stress (il gruppo di controllo immergeva le mani in acqua a temperatura ambiente per tre minuti). Il ‘cold stress’, sebbene possa sembrare banale, produce un livello di stress assimilabile a quello di una litigata sul posto di lavoro o con il coniuge, o al rimanere imbottigliati nel traffico quando si è già in ritardo per un appuntamento.



Per scavare nelle pieghe dei loro pensieri e scoprire i meccanismi perversi utilizzati dallo stress per fiaccare la forza di volontà, i partecipanti allo studio sono stati sottoposti ad un test. A tutti, sia quelli sottoposti al cold stress, sia ai controlli, venivano proposte dallo schermo di un computer due immagini di cibi (patatine, biscotti, mele o kiwi), invitandoli a scegliere quello che ritenevano più salutare. In seguito il computer presentava una scelta di due cibi e ne sceglieva uno in maniera random, proponendo al volontario di mangiarlo. I partecipanti allo studio potevano accettare la proposta o scartarla, scegliendo l’altra opzione e sapendo che al termine del test sarebbe stato chiesto loro di mangiare davvero il cibo selezionato. Mentre erano impegnati nella scelta dei cibi proposti dal test, tutti i soggetti arruolati nello studio sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica funzionale, per decifrare il substrato neuronale e i circuiti cerebrali attivati per operare queste scelte.

Il risultato del test è stato che lo stress, oltre ridurre l’autocontrollo, porta ad indirizzare le scelte alimentari verso i cibi dal sapore-‘ricompensa’. In questo studio infatti, i soggetti sottoposti al cold stress avevano il 24% in più di possibilità di ‘capitolare’ di fronte ai cibi allettanti e saporiti (patatine, biscotti), rispetto alle persone non stressate.

Il substrato neuronale alla base di tutto ciò, evidenziato dalla RMN funzionale, è un aumento della connettività funzionale tra la corteccia prefrontale ventro-mediale, l’amigdala e le regioni striatali,che sono quelle deputate a decodificare i sapori.
Lo stress è risultato inoltre associato ad una ridotta connettività tra la corteccia prefrontale ventro-mediale e le regioni corticali prefrontali dorso-laterali, implicate nel successo dell’autocontrollo.

Il cortisolo, ormone dello stress per antonomasia, esaltava l’attività di quella parte del cervello implicata nel processamento dei sapori e rinforzava le connessioni tra quell’area e le parti del cervello deputate a gestire i giudizi e le attività decisionali. Insomma è come se una regione del cervello urlasse con un megafono ‘sapore-sapore-sapore’, facendo arrivare forte e chiaro il messaggio alle zone implicate nel prendere delle decisioni, come quella di optare per la scelta dei cibi più saporiti, rispetto alla frutta. Allo stesso tempo, lo stress mette a tacere le regioni ‘grillo parlante’, quelle che dovrebbero aiutare a mantenere i buoni propositi per centrare un obiettivo di lungo termine, come appunto la dieta.

“Essere in grado di regolare e controllare le proprie scelte, implica un complesso dialogo tra diverse parti del cervello – spiega Todd Hare, Laboratory for Social and Neural Systems Research, Department of Economics, Università di Zurigo e autore senior dello studio. L’autocontrollo non risiede cioè in un’unica regione del cervello, in grado di accendersi e spegnersi come un interruttore. Perché la forza di volontà e l’autocontrollo abbiano la meglio è necessario che si attivino all’unisono e in maniera sincrona una serie di regioni cerebrali. Lo stress interferisce andando a distruggere questa sincronia.”

Studi condotti in passato avevano già dimostrato che lo stress porta la gente a mangiare cibi a più elevato contenuto calorico; fatto questo che potrebbe in parte spiegare l’epidemia di obesità, che travolge il mondo occidentale, sempre più esposto allo stress.

I risultati dello studio pubblicato su Neuron suggeriscono adesso che lo stress può compromettere le decisioni guidate dall’autocontrollo, sia aumentando il ‘canto delle sirene’, cioè la desiderabilità dei ‘cibi-ricompensa’, sia facendo capitolare la determinazione e l’autocontrollo necessari per attenersi ad un regime dietetico.
Il consiglio degli esperti dunque indirizzato a quanti vogliano intraprendere una dieta è di ridurre il carico di stress, prima di iniziare. Per evitare un flop tanto prevedibile, quanto frustrante.

FONTE:Maria Rita Montebelli

quotidianosanità.it


News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili