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Le ricerche di Gerona 2005

(08-10-15) La depressione e l'autolesionismo più frequenti nei ragazzi dark


I giovani che si identificano con la sottocultura goth, o dark in Italia, potrebbero essere ad aumentato rischio di depressione e autolesionismo. Questo è quanto conclude uno studio pubblicato su The Lancet Psychiatry
I giovani che si identificano con la sottocultura goth, o dark in Italia, potrebbero essere ad aumentato rischio di depressione e autolesionismo. Questo è quanto conclude uno studio pubblicato su The Lancet Psychiatry, da cui emerge che negli adolescenti che si identificano come goth all'età di 15 anni triplicano le probabilità di essere depressi e quintuplicano quelle di autolesionismo a 18 anni rispetto ai giovani che si autodefiniscono non goth. «Il movimento goth è un insieme di culture diverse nel look, nelle attitudini e nel tipo di musica, accomunate dalla tendenza a usare il colore nero» spiega la coautrice Lucy Bowesdell'Università di Oxford, precisando che la sottocultura goth è stata già in precedenza associata a un autolesionismo deliberato. Per approfondire l'argomento i ricercatori hanno utilizzato i dati dell'UK Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC), selezionando 3.694 adolescenti che hanno fornito informazioni sulla misura in cui si identificavano come goth a 15 anni e sulla depressione e autolesionismo all'età di 18. E a conti fatti gli autori hanno scoperto che minore è l'età in cui i ragazzi dicevano di essere goth, maggiori erano le probabilità di autolesionismo e depressione in età successiva. «Poiché si tratta di uno studio osservazionale, nessuna conclusione definitiva può essere tratta circa il nesso tra causa ed effetto» dicono gli autori, ipotizzando che il goth potrebbe fornire una fonte importante di informazioni su una comunità di giovani non conformi alle norme sociali. E in un editoriale di commento Rory O'Connor dell'Università di Glasgow osserva: «I medici a contatto con adolescenti che mostrano un interesse per la sottocultura goth dovrebbero essere consapevoli del maggior rischio di depressione e autolesionismo nella tarda adolescenza, in modo da seguirli in modo più attento. E se questi dati saranno confermati, la scoperta avrà importanti implicazioni per la gestione del rischio di depressione e di autolesionismo in questo sottogruppo di adolescenti particolarmente vulnerabili».

FONTI:
The Lancet Psychiatry, 2015. doi: 10.1016/S2215-0366(15)00164-9
http://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(15)00164-9/abstract
doctornews33.it

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