(10-10-15) Le primogenite rischiano il sovrappeso più delle sorelle
Da adulte, le donne primogenite hanno maggiori probabilità di essere sovrappeso oppure obese rispetto alle sorelle nate per seconde. Sono queste le conclusioni di uno studio sul Journal of Epidemiology e Community Health in cui gli autori, coordinati da Wayne Cutfield del Liggins Institute all'Università di Auckland in Nuova Zelanda, hanno consultato i dati del registro di nascite svedese, avviato nel 1973, contenente informazioni risalenti alla prima visita prenatale per quasi tutti i nati in Svezia. «Una serie di ricerche riporta differenze fenotipiche tra primogeniti e nati secondi sia nell'infanzia sia in età adulta» esordisce l'autore, spiegando che tali studi suggeriscono che i primogeniti sono più alti e hanno un maggiore indice di massa corporea (BMI) di chi è nato dopo. In particolare, da un trial svedese svolto su un milione di uomini emerge che l'ordine di nascita è inversamente associato a un BMI più basso. E per verificare se l'ordine di nascita fosse in grado di influenzare l'altezza e il peso anche nelle donne adulte come sembra accadere tra gli uomini, i ricercatori neozelandesi hanno preso in esame il periodo tra il 1991 e il 2009 selezionando le donne di almeno 18 anni di età al momento della prima gravidanza che erano a loro volta nate da madri almeno diciottenni durante la gestazione, ed escludendo i gemelli dallo studio. «I dati raccolti su 13.406 coppie di sorelle dimostrano che le primogenite hanno il 29% di probabilità in più di essere sovrappeso e il 40% in più di essere obese rispetto alle sorelle nate per seconde» sottolinea Cutfield. E conclude: «In sintesi, lo studio conferma i dati delle ricerche svolte nel genere maschile, dimostrando che da adulte le donne primogenite non solo hanno un BMI maggiore, ma anche più probabilità di essere obese o sovrappeso rispetto alle secondogenite. La costante riduzione delle dimensioni della famiglia può essere un fattore che contribuisce all'aumento del BMI osservato nei primogeniti, e gli studi futuri dovranno chiarire in che misura tale incremento ponderale si associa a un aumento del rischio metabolico in questa sottopopolazione di persone».
FONTI:
J Epidemiol Community Health doi:10.1136/jech-2014-205368 Published Online First 26 August 2015 http://jech.bmj.com/content/early/2015/08/13/jech-2014-205368
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