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Le ricerche di Gerona 2005

(14-10-15) Non serve contare le calorie: per migliorare la salute basta una dieta ricca di grassi (buoni)




Seguire una dieta ricca di grassi con noci, olio d'oliva e pesce azzurro fa bene alla salute più che contare le calorie. È quanto afferma Simon Capewell, professore di epidemiologia clinica all'Università di Liverpool, Regno Unito, e coautore di un editoriale su BMJ Open Heart con Aseem Malhotra del Frimley Park Hospital, Surrey, e James DiNicolantonio, del Saint Luke's Mid America Heart Institute, Kansas City, Missouri, USA. Secondo gli autori, concentrarsi su una dieta che contiene grassi sani è più vantaggioso per la salute della semplicistica riduzione dell'apporto calorico. Tra gli alimenti ricchi di grassi buoni ricordiamo l'olio extra vergine d'oliva, il pesce azzurro, il salmone e le aringhe, ma anche noci, pinoli, mandorleenocciole, molto ricche digrassi polinsaturiindispensabili per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.Ma i grassi sani sono anche nei legumi, in frutti come l'avocado, nell'olio di pesce, nei semi e nell'olio di linoche possono condire insalate o primi piatti.
«Questo tipo di alimentazione taglia anche il rischio di infarto, di ictus e malattie correlate» sostengono i tre ricercatori. E Capewell afferma: «È tempo di smettere di contare le calorie, promuovendo invece modifiche dietetiche in grado di ridurre rapidamente e sostanzialmente la mortalità cardiovascolare». I ricercatori scrivono che una lattina di coca cola al giorno, equivalente a 150 calorie, si associa a un significativo aumento del rischio di obesità e diabete di tipo 2. «Viceversa, quattro cucchiai giornalieri di olio extravergine di oliva, circa 500 calorie, hanno dimostrato di ridurre il rischio di ictus e attacchi cardiaci» sostiene l'epidemiologo, ricordando che obesità e diabete di tipo 2 costano al servizio sanitario britannico oltre 10 miliardi di sterline l'anno, cifra stimata al raddoppio nei prossimi vent'anni. Conclude Capewell: «Ciò che servirebbe per aiutare i consumatori è l'introduzione di una tassa per bevande zuccherate e di sovvenzioni per aumentare la disponibilità e l'accessibilità ad alimenti più sani, come verdure, frutta e noci, nonché un giro di vite contro la commercializzazione di cibi spazzatura».
Ma Tom Sanders, professore emerito di nutrizione e dietetica al King's College di Londra, ha opinioni diverse. «A mio parere è insensato suggerire che le calorie non contano, privilegiando una dieta ricca di grassi. L'editoriale ha confuso la prevenzione dell'obesità con quella delle malattie cardiovascolari» commenta testualmente in un dibattito su Science Media Centre. Secondo il nutrizionista l'obesità si combatte bilanciando l'assunzione di energia con un equivalente dispendio energetico, ed è per questo che un modello alimentare sano può portare a un aumento di peso se si consumano troppe calorie. «Un esempio è la dieta mediterranea greca, spesso usata per rappresentare un'alimentazione sana in termini cardiovascolari» spiega il ricercatore. Ma secondo la World Obesity Organization la Grecia ha un tasso di obesità tra i più alti d'Europa e tassi di malattie cardiovascolari molto più alti che nel Regno Unito. «Le linee guida dietetiche britanniche e statunitensi sottolineano la necessità di bilanciare l'apporto e il dispendio energetico, ma ciò non è servito a contenere l'aumento dell'obesità e il conseguente aumento di diabete di tipo 2. La sfida per prevenire l'obesità è convincere chi non si cura della propria salute a cambiare il suo stile di vita» conclude Sanders.

Fonti:
Open Heart 2015. doi:10.1136/openhrt-2015-000273
http://openheart.bmj.com/content/2/1/e000273.extract
doctornews33

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