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Le ricerche di Gerona 2005

(13-11-06) La caffeina limita il flusso ematico al muscolo cardiaco sotto sforzo





In volontari sani, l?equivalente di due tazze di caff? riduce la capacit? dell?organismo di aumentare il flusso del sangue nel muscolo cardiaco in risposta allo sforzo, e l?effetto ? maggiore quando i soggetti sono in un ambiente che simula l?alta quota. Ogni volta che si esegue un esercizio fisico, il flusso del sangue nel miocardio deve aumentare per venire incontro alla maggiore richiesta di ossigeno: abbiamo trovato che la caffeina pu? influenzare negativamente questo meccanismo, riducendo il bisogno di aumentare il flusso, ha dichiarato Philipp A. Kaufmann, del University Hospital Zurich and Center for Integrative Human Physiology CIHP in Zurich.
I ricercatori, hanno studiato 18 giovani, sani che erano bevitori regolari di caff?. I partecipanti non bevevano caff? per 36 ore prima di sottoporsi al test.
In una parte dello studio, veniva eseguita una PET che mostrava il flusso del sangue al cuore di 10 partecipanti prima e immediatamente dopo l?esecuzione di un esercizio in bicicletta.
Nella seconda parte dello studio, lo stesso tipo di misure venivano eseguite su 8 participanti che erano in un ambiente che simulava l?aria rarefatta dei 4.500 metri di altitudine.
Il test ad alta quota era disegnato in modo da mimare la maniera in cui la malattia coronarica depriva il muscolo cardiaco di sufficiente apporto di ossigeno.
In entrambi i gruppi, il test veniva ripetuto 50 minuti dopo che ogni partecipante ingeriva una compressa contenente 200 milligrammi di caffeina, l?equivalente di due tazze di caff?.
La dose di caffeina non influiva sul flusso ematico mentre i participanti erano a riposo. Comunque, i valori misurati immediatamente dopo l?esercizio erano significativamente pi? bassi dopo che i partecipanti avevano assunto compresse di caffeina.
L?effetto era pi? pronunciato nel gruppo in ambiente d?alta quota.
Il flusso normalmente aumenta in risposta allo sforzo, ed i risultati indicano che la caffeina riduce la capacit? dell?organismo di inviare sangue al muscolo cardiaco in base alla richiesta. Il rapporto tra flusso sotto sforzo e quello a riposo, chiamato ?riserva di flusso miocardico? era del 22% inferiore nel gruppo in condizioni di pressione normale dopo ingestione di caffeina e del 39% inferiore nel gruppo nell?ambiente d?alta quota.
Il Dr. Kaufmann ha detto che la caffeina pu? bloccare certi recettori sulle pareti dei vasi, interferendo con il normale processo con cui l?adenosina segnala ai vasi di dilatarsi in risposta alle richieste dell?attivit? fisica.
Sebbene questi dati sembrano non avere una rilevanza clinica in volontari sani, essi possono porre delle questioni di salute in pazienti con ridotta riserva di flusso miocardico, come in caso di patologia coronarica, particolarlmente prima dell?esercizio fisico, e ad alta quota, scrivono i ricercatori.
Sebbene la caffeina sia uno stimolante, questi risultati indicano anche che il caff? non necessariamente stimola la performance atletica.
Abbiamo ora delle buone evidenze che, a livello del flusso ematico miocardico, la caffeina non ? uno stimolante utile: lo pu? essere a livello cerebrale nei termini di essere pi? svegli ed attenti, e questo pu? soggettivamente dare la sensazione di fare performance fisiche migliori.
Ma non raccomanderei ad un atleta di bere caffeina prima dello sport perch? non ? uno stimolante fisico, e pu? anche influenzare negativamente la performance fisica, ha detto Kaufmann , a differenza di come pensavamo prima ci possono essere serie conseguenze, particolarmente in caso di sofferenza coronarica o di soggiorno in alta quota.
Sebbene i partecipanti fossero in salute, Kaufmann rileva che i risultati possono sollevare qualche preoccupazione riguardo a possibili effetti della caffeina nei soggetti cardiopatici: una consulenza su questa tematica si baserebbe su risultati riportati in volontari sani e sarebbe un po? speculativa; nonostante ci? io consiglierei di non bere caff? prima di fare un?attivit? fisica. Speriamo di essere in grado di fornire al pi? presto dati sulla situazione di pazienti con patologia coronarica.
I ricercatori hanno rilevato che altri studi su caff? e cardiopatia hanno dati risultati controversi : sebbene questo studio includa solo 18 partecipanti, le differenze viste erano abbastanza grandi per affermare che questo effetto della caffeina sul flusso di sangue al muscolo cardiaco sia reale e sono quindi necessari pi? ampi studi di soggetti cardiopatici per capire se abbia importanti conseguenze sulla salute.
Thomas H. Schindler, del David Geffen School of Medicine alla UCLA a Los Angeles, California, non coinvolto in questo studio, ha detto che se i risultati sono confermati, essi potrebbero avere importanti implicazioni.
In particolare, questo elemento pu? avere un importante ruolo in pazienti con patologia coronarica ostruttiva, nel range intermedio tra il 50% e 85% di restringimento del diametro del lumen epicardico.
Si suppone che in questo range il flusso di riserva miocardico (MFR) compensa ampiamente il restringimento epicardico, e preserva cos? il flusso ematico miocardico al cuore.
Un' ulteriore riduzione del MFR, come dopo l?assunzione di caffeine, perci? potrebbe accelerare l?ischemia del miocardio indotta da stress , angina pectoris (riflettendo uno sbilancio tra fornitura e richiesta di ossigeno del miocardico) o potrebbe anche contribuire alla manifestazione di sindrome acuta coronarica.
In conseguenza di questo, come affermato da Namdar et al., questi dati pongono questioni di sicurezza nei pazienti con MFR gi? ridotte, come nel caso di patologia coronarica, particolarmente prima dell?esercizio fisico e ad alta quota?.? Ulteriori studi sono necessari per rispondere all?importante questione sollevata da questo studio.
SOURCE: Jan. 17, 2006, issue of the Journal of the American College of Cardiology."

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