(21-10-15) Le donne affette da artrite reumatoide hanno un rischio raddoppiato di decesso per qualsiasi causa rispetto alle donne senza AR
In 34 anni di follow-up prospettico dei partecipanti al Nurses’ Health Study (NHS), le donne con diagnosi di artrite reumatoide (AR) avevano un rischio raddoppiato di decesso per qualsiasi causa rispetto alle donne senza AR. Inoltre, la mortalità respiratoria era sei volte superiore nell’AR sieropositiva e le donne con AR avevano una probabilità significativamente maggiore di morire per malattie cardiovascolari (cardiovascular disease, CVD) e cancro rispetto alle donne senza AR. I risultati dello studio, condotto da ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School di Boston, sono stati presentati ad una conferenza stampa in occasione del congresso dell’ACR, tenutosi in novembre a Boston.
Il loro studio riguardava AR e mortalità in 121.700 donne seguite dal 1976 al 2010 nel NHS. Hanno convalidato 960 casi di AR incidenti e identificato 25.699 decessi in 34 anni di follow-up del NHS. Dei 261 decessi di donne con AR, 75 (29%) erano dovuti a cancro, 58 (22%) a CVD e 43 (16%) a cause respiratorie.
Secondo i ricercatori, rispetto alle donne senza AR, le donne con AR avevano una maggiore mortalità per qualsiasi causa che restava significativa dopo la correzione per età ed altri fattori di mortalità (rapporto di rischio [hazard ratio, HR] 2,07). La mortalità era significativamente maggiore per AR sieropositiva (HR 2,33) e sieronegativa (HR 1,60) rispetto alle donne senza AR. Ogni cinque anni di durata dell’AR corrispondeva a un aumento della mortalità del 32% rispetto all’assenza di AR. Le donne con AR presentavano un rischio significativamente maggiore di mortalità per CVD (HR 1,87), cancro (HR 1,35) e cause respiratorie (HR 4,50) rispetto alle donne senza AR. La mortalità respiratoria per le donne con AR sieropositiva era sei volte superiore rispetto alle donne senza AR (HR 6,23).
“Tali scoperte offrono la prova dell’elevato carico di mortalità dell’AR che non è spiegato dai predittori di mortalità tradizionali”, hanno concluso gli autori dello studio. In particolare, la mortalità respiratoria “sembra essere una causa importante ma sotto studiata di decesso nell’AR”.
Fonte: univadis.it
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