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Le ricerche di Gerona 2005

(02-11-15) La bambina di 3 anni col diabete«dei grandi»: pesava 35 chili




IL SUO CASO È STATO PRESENTATO AL CONGRESSO DELL’EASD A STOCCOLMA

È successo a Houston, in Texas. La piccola non presentava sintomi, aveva solo una sete costante e bisogno di fare pipì. In sei mesi è guarita con terapia e corretto stile di vita


Redazione Salute online

A 3 anni e mezzo pesava 35 chili, come una bambina di 10 anni. I genitori, preoccupati, l’hanno portata da un medico per valutare la «possibile obesità» della figlia. La bambina non presentava sintomi particolari, aveva solo una sete costante e altrettanto frequente bisogno di fare pipì. Pesantissima la diagnosi: diabete di tipo 2, la forma adulta (nell’infanzia e adolescenza può comparire il diabete di tipo 1, o mellito), a uno stadio avanzato che ha richiesto l’assunzione di dosi massicce di farmaci. La piccola aveva la glicemia alle stelle. È successo a Houston, in Texas, e Michael Yafi, pediatra endocrinologo che ha avuto in cura la piccola paziente di origini ispaniche, ha deciso di presentare l’«episodio emblematico» ai colleghi riuniti a Stoccolma per il 51esimo Congresso dell’Easd, Associazione europea per lo studio del diabete.
LA CURA HA FUNZIONATO: GUARITA IN SEI MESI
La bambina non faceva movimento e mangiava senza controllo, ingerendo una quantità spropositata di calorie e grassi. I genitori, obesi ma non diabetici, non si rendevano conto di quanto la dieta della figlia fosse sbagliata. «Un caso record» ha spiegato Yafi, ma con finale a sorpresa. Alla bimba ha prescritto 500 milligrammi al giorno di metformina in forma liquida (farmaco ipoglicemizzante); ha spiegato ai genitori che cos’è il diabete e come seguire una dieta bilanciata, chiedendo loro di controllare le porzioni e l’apporto calorico totale assunti dalla piccola paziente. Inoltre ha prescritto più esercizio fisico. La cura ha funzionato: la bambina ha perso rapidamente peso, normalizzando i livelli di zucchero nel sangue. Le dosi di metformina sono state ridotte progressivamente ogni mese e dopo un semestre la bimba era dimagrita di un quarto, presentava una glicemia normale e valori corretti di emoglobina glicata (che deriva dal legame tra il glucosio, presente nel sangue ad alte concentrazioni in caso di diabete, e l’emoglobina). Così ha potuto interrompere il farmaco.
PANDEMIA DI OBESITÀ NEI BAMBINI
«Invertire la marcia del diabete di tipo 2 nei bambini è possibile - conclude Yafi -, ma a fronte di uno screening attento, una diagnosi precoce, una terapia appropriata e una modifica netta dello stile di vita». La bambina, di peso normalissimo alla nascita (3,2 kg), è ritenuta dagli esperti «una delle persone più giovani al mondo ad essersi mai ammalata di diabete 2». E anche se la sua è tutto sommato una storia a lieto fine - in 6 mesi la piccola è guarita, dopo la cura a base di metformina e un drastico cambiamento dello stile di vita - per il dottor Yafi dimostra comunque, ancora una volta, quanto sia grave la pandemia di obesità nei bambini. Che sempre più spesso si ammalano proprio come i grandi e sono costretti a prendere medicine tutti i giorni.
IL DIABETE DEI BAMBINI (DI TIPO 1)
«L’incidenza di diabete 2 è aumentata drammaticamente in tutto il mondo anche in età pediatrica a causa dell’epidemia di obesità infantile - ricorda Yafi -. I medici dovrebbero essere consapevoli della possibilità di trovare la forma adulta della malattia anche in bambini davvero molto piccoli, nonostante il diabete di tipo 1 rimanga quello prevalente in età giovanile, anche fra i bimbi obesi». Nel caso della bambina di Houston, gli esami di approfondimento avevano escluso la presenza degli anticorpi tipici di chi soffre di diabete di tipo 1: quello che colpisce da bambini, a causa di un difetto nelle cellule beta del pancreas che hanno il compito di fabbricare l’insulina, ormone incaricato di tenere a bada i livelli di zucchero nel sangue. Le analisi certificavano invece, senza ombra di dubbio, la diagnosi di diabete 2

Fonte: Www.corriere.it

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