(02-11-15) Diabete, Easd: rischio cardiovascolare superiore nelle donne rispetto a uomini in base all'età
Le donne affette da diabete presentano un rischio di attacco cardiaco e altre complicanze superiore del 34% rispetto agli uomini con diabete di pari età. Lo dimostra una ricerca presentata ieri al Congresso annuale dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd), in corso a Stoccolma. La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori guidati da Giuseppe Seghieri, dell'Agenzia regionale sanitaria di Firenze. Già precedenti studi avevano evidenziato questo fenomeno, ma non era mai stato chiarito quando tale rischio avesse inizio e quanto a lungo durasse. Per questo motivo gli autori hanno condotto uno studio retrospettivo con un follow-up di 8 anni (dal 2005 al 2012) su una coorte di pazienti diabetici residenti in Toscana, confrontando tra i due generi gli effetti dell'età sull'eccesso di rischio di ospedalizzazione correlato al diabete per attacco di cuore, comprendente infarto acuto del miocardio (Ima), ictus ischemico (Is) e scompenso cardiaco congestizio (Chf). In totale sono stati esaminati 3.192.203 soggetti di età >16 anni (47% maschi) tratti da un database di tutti i pazienti diabetici noti nella Regione. Si sono verificati 24.605 ricoveri per Ima (16.251 negli uomini e 8.354 nelle donne) 26.953 per Is (rispettivamente 14.848 e 12.105) e 17.768 per Chf
(8.403 e 9.225). Dopo aggiustamento per età, l'eccesso di rischio correlato a diabete, espresso come hazard ratio (Hr) è risultato nel complesso significativamente superiore nelle donne rispetto agli uomini ricoverati per Ima (rischio aumentato di 2,63 volte vs 1,96 negli uomini, con un incremento relativo di rischio nelle donne del 34%). Comunque il rischio accresciuto è apparso nel complesso simile tra i due sessi per quanti ricoverati per Is e Chf. Peraltro, dopo stratificazione per decadi di età è emerso che le donne con diabete ricoverate per IMA avevano un eccesso di rischio significativamente più elevato in tutte le decadi comprese da 45-54 anni fino 75-84, con un picco nella classe 45-54 (rischio superiore di 5,83 volte rispetto a 2.88 negli uomini, mentre nelle donne ospedalizzate per Is e Chf il rischio è risultato superiore a quello degli uomini nelle donne dai 55 ai 64 anni fino a 75-84, con una differenza più marcata a 55-64 anni sia per Is (4,14 vs 3,05) sia per Chf (6,83 vs 4,11). Questo studio relativo alla coorte dell'intera Toscana dimostra che esiste un eccesso di rischio di eventi cardiovascolari legato al diabete significativamente differente tra i due generi, confermano gli autori.
«Le donne con diabete sono più svantaggiate rispetto ai corrispondenti pazienti maschi soprattutto in relazione all'Ima, specificano Seghieri e colleghi, con una finestra di rischio legata al sesso, per le donne, che si apre per lo più intorno all'età menopausale (45 anni). Riguardo all'Is e al Chf, tale finestra si apre più tardi, in età postmenopausale (dai 55 anni in poi) e in misura minore, tendendo a diminuire con il tempo». In ogni caso, sottolineano gli autori, tutti questi dati dovrebbero focalizzare l'attenzione verso una prevenzione degli eventi cardiovascolari nelle persone con diabete orientata al genere e al tempo opportuno.
Fonte: Arturo Zenorini
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