(07-11-15) Così il cervello migliora grazie all’elettricità
Tecnicamente si definisce "neuromodulazione non invasiva". E' una tecnica che punta a stimolare zone cerebrali specifiche attraverso l'applicazione di corrente elettrica direttamente sul cuoio capelluto attraverso elettrodi. Nel futuro, potrebbe rappresentare un sistema per favorire lo sviluppo delle capacità cognitive, in particolare nelle persone che presentano difficoltà in questo senso. A farlo pensare oggi c'è anche una ricerca condotta all'Ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena in collaborazione con l'Università di Oxford. Lo studio dimostra che l'azione della corrente elettrica alternata, peraltro a voltaggi davvero minimi, può davvero aiutare a migliorare le capacità cognitive. L'internsità della corrente utilizzata nella sperimentazione è stata davvero limitata, in pratica impercettibile, come racconta il ricercatore dell'ateneo senese Simone Rossi che tra l'altro segnala come è stato fondamentale sovrapporre la frequenza della corrente ai ritmi cerebrali. Il fenomeno che si è puntato a riprodurre è quello della risonanza. Per comprenderlo meglio si può pensare ad una chitarra, con la corda che pizzicata vede ampliare la propria intensità sonora proprio grazie alla presenza della cassa armonica che vibra con lei. L'elettricità prodotta dalla corrente farebbe qualcosa di simile: applicata su specifiche frequenze del cervello, ne amplifica l'attività ritmica. Facendo quindi migliorare anche le possibilità cognitive.
Fonte: edott.it
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