(22-11-15) Depressione maggiore l'effetto placebo è efficace quasi quanto il trattamento farmacologico
Secondo quanto emerge su Jama Psychiatry da uno studio coordinato daMarta Pecina dell'Università del Michigan ad Ann Arbor, l'attivazione del sistema recettoriale mu per gli oppioidi (Mor) non solo contribuisce all'effetto placebo osservato negli studi svolti sui pazienti con disturbo depressivo maggiore, ma è anche alla base di gran parte della risposta al trattamento farmacologico. «Dato che i tassi di risposta al placebo nella depressione arrivano fino al 50%, ossia piuttosto vicini alle percentuali di risposta ai farmaci, pensavamo fosse importante capire il perché del fenomeno» scrive la ricercatrice, che assieme ai colleghi ha studiato 35 pazienti con disturbo depressivo maggiore non in terapia antidepressiva all'arruolamento. I pazienti sono stati inizialmente randomizzati in singolo cieco a due settimane di placebo seguite da 10 settimane di trattamento attivo. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti alla tomografia a emissione di positroni (Pet) con rilevazione delle impressioni di gravità della malattia (Pid). «Dai dati raccolti emerge una significativa riduzione dei sintomi depressivi dopo di placebo, particolarmente evidente nelle donne rispetto ai maschi» scrivono i ricercatori, precisando che le riduzioni dei punteggi sulle impressioni di gravità della malattia durante le scansioni Pet erano strettamente legate all'attivazione da parte del placebo del sistema recettoriale mu per gli oppioidi in diverse aree chiave del cervello. E confrontando i risultati ottenuti nella prima parte dello studio con la seconda fase di trattamento attivo con citalopram, gli autori hanno osservato che anche in questo caso la riduzione dei sintomi depressivi era significativamente associata all'attivazione del sistema dei recettori mu per gli oppioidi. E in un editorialeMaurizio Fava del Massachusetts General Hospital di Boston commenta: «L'individuazione di una risposta biologica dopo esposizione a placebo in pazienti con depressione maggiore è coerente con l'ipotesi che il placebo possa indurre profonde modifiche neurobiologiche cerebrali». Secondo l'editorialista questi risultati evidenziano la potenziale efficacia nei pazienti predisposti della psicoterapia o delle terapie cognitive al pari del trattamento farmacologico.
Fonti: Jama Psychiatry. 2015. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2015.1335
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26421634
Jama Psychiatry. 2015. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2015.1727
http://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2443354
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