(26-11-15) La pubertà precoce aumenta il rischio di abuso di alcolici
La pubertà precoce pone maggiori difficoltà di adattamento fisico e psicologico, e il crescente consumo di alcol fra i giovani può dipendere anche da una ridotta supervisione genitoriale in un periodo in cui le interazioni tra pari assumono maggiore significato. Sono queste le conclusioni di uno studio, primo autore Daniel Dickson del Dipartimento di psicologia, alla Florida Atlantic University di Fort Lauderdale, pubblicate su Pediatrics. Il consumo di alcol nelle culture occidentali di solito inizia durante l'adolescenza e l'abuso di alcolici tra i giovanissimi si lega alla diffusione di malattie infettive, depressione, suicidio, violenza e incidenti stradali. «I genitori sono spesso ritenuti responsabili dell'eccessivo consumo di alcol dei figli adolescenti, sul presupposto di un'inadeguata supervisione» scrivono gli autori, sottolineando che la pubertà precoce può esacerbare questi problemi specie nelle ragazze, spingendole a cercare la compagnia di giovani più grandi. E i ricercatori mettono a fuoco proprio quest'ultimo aspetto, domandandosi se nelle ragazze più mature la mancanza di controllo genitoriale possa aumentare l'abuso di alcolici. E dallo studio, svolto su 957 adolescenti svedesi, emerge che una precoce maturazione puberale si associa non solo a una maggiore autonomia dai genitori, ma triplica i tassi di intossicazione alcolica rispetto a quanto osservato nelle coetanee meno sviluppate e meno autonome. Un commento viene daIl'editoriale di TerrillBravender del Dipartimento di pediatria all'Università del Michigan di Ann Arbor: «I genitori dovrebbero prendere nota: un elevato livello di controllo parentale percepito dagli adolescenti mitiga i rischi comportamentali connessi alla pubertà precoce». Inoltre, sembra esserci una spirale negativa per quanto riguarda la supervisione dei genitori sui figli adolescenti: quando aumenta il consumo di alcolici la supervisione dei genitori diminuisce, e questo porta i figli a bere più spesso. «Non è chiaro se ciò dipenda da una progressiva incapacità di controllare i figli o da una sovrastima della loro maturità» riprende il ricercatore. E conclude: «Ciò che è chiaro, invece, è che non è mai troppo tardi per i genitori per sapere dove sono i propri ragazzi. Non solo alle 10 di sera, ma in qualsiasi momento del giorno e della notte».
Fonti:
Pediatrics 2015. doi:10.1542/peds.2015-1258
http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/09/15/peds.2015-1258.abstract
Pediatrics 2015. doi:10.1542/peds.2015-2658
http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/09/15/peds.2015-2658.full.pdf+html
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