(19-11-06) Un bambino su sei nel mondo soffrirebbe di un disturbo dello sviluppo
Sempre meno intelligenti per l'inquinamento
Per i ricercatori di Harvard le sostanze tossiche avrebbero causato il crollo delle capacit? cognitive nei bimbi a partire dai nati nel '60
BOSTON (USA) - Sempre meno intelligenza in circolazione. Non ? una amara constatazione che attinge a un luogo comune, ma una seria ipotesi scientifica. Nel mondo infatti sarebbe in corso una pandemia silenziosa dovuta a composti chimici inquinanti che causano problemi di sviluppo del cervello in milioni di bambini portando a disturbi comportamentali quali l'autismo o l'iperattivit?, sino anche al ritardo mentale.
ALLARME - ? l'allarme lanciato sulla rivista britannica ?The Lancet?, dai ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston che hanno stilato la lista nera delle sostanze potenzialmente tossiche, finora composta da 202 voci ma non esaustiva. Si stima per esempio che tutti i bambini nati nei paesi industrializzati tra 1960 e 1980 siano stati esposti al piombo dei carburanti e che quest'esposizione abbia pi? che dimezzato il numero di persone con quoziente intellettivo (QI) oltre 130 (considerato tipico di un'intelligenza notevole) e aumentato invece il numero di persone che totalizzano meno di 70, ha spiegato Philippe Grandjean, il coordinatore di questo enorme lavoro in cui ? stata passata in rassegna tutta la letteratura scientifica mondiale sull'argomento. I contaminanti ambientali soprattutto di derivazione industriale sono moltissimi ma finora solo di pochi si hanno dati certi sui loro effetti nocivi per la salute e comunque ? stata sempre trascurata la questione dell'esposizione a basse dosi che agisce indisturbata e pu? causare seri problemi di salute soprattutto per i pi? piccoli.
DISTURBI DELLO SVILUPPO - Si calcola infatti che circa un bambino su sei abbia un disturbo dello sviluppo, quasi tutti riguardanti il sistema nervoso. La preponderanza di disturbi del sistema nervoso non ? casuale, si deve al fatto che, sin dallo sviluppo fetale fino a tutta l'adolescenza, il cervello ? particolarmente vulnerabile e basta poco per corrompere il suo naturale percorso di sviluppo. Ci? pu? favorire la comparsa di disturbi del comportamento come la sindrome da iperattivit? e deficit d'attenzione (ADHD) o di malattie neurologiche come l'autismo, oppure pu? determinare dei cambiamenti nell'intelligenza del bambino. I ricercatori americani hanno esaminato in maniera sistematica tutti i dati disponibili sulla tossicit? chimica per identificare i composti chimici di uso comune nelle industrie che sono pi? a rischio di causare disturbi dello sviluppo del cervello.
LISTA - Ne ? uscita una lista di 202 sostanze ma, avvertono gli esperti, studi su animali dimostrano che questa lista potrebbe raggiungere le tre cifre, col risultato che milioni di bambini nel mondo sono oggi ?vittime? ignare di un'epidemia silenziosa. Purtroppo ? ancora molto il lavoro da fare per salvaguardare la salute dei bambini: bisogna adottare il principio di precauzione per cui ogni sostanza chimica va rigidamente regolamentata e, solo se in seguito se ne dimostri l'innocuit?, la regolamentazione pu? farsi meno stringente. Quest'approccio si comincia ad usare in Europa ma ? ancora sottovalutato in Usa. E come se non bastasse, osserva Grandjean, anche laddove la tossicit? sia estesamente documentata come per i primi cinque composti nella lista (metil-mercurio, PBC, piombo, arsenico) non si interviene poi con una regolamentazione adeguata che protegga i bimbi.
REGOLE - Solo su piombo e mercurio ci sono delle regole volte a proteggere i pi? piccoli, denuncia Grandjean, per gli altri 200 nella lista, noti agenti tossici per il cervello, non esiste alcun regolamento a misura di bambino. I contaminanti industriali quindi sono causa di un'epidemia silenziosa, concludono gli esperti, gi? responsabile di problemi di sviluppo del cervello in milioni di bambini nel mondo. Un'epidemia silenziosa perch? si tratta di problemi subclinici, ma il suo impatto ? enorme: deficit di sviluppo cerebrale significano ridotte capacit? (e quindi produttivit?) per gli adulti di domani. ?Il cervello dei nostri bimbi ? la risorsa economica pi? preziosa che abbiamo - conclude Grandjean - dobbiamo adottare iniziative di salute pubblica che lo proteggano?.
Fonte: CORRIERE DELLA SERA .it
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