(16-12-15) Arriva il salmone geneticamente modificato che cresce il doppio rispetto a quello di allevamento.
Nessuna informazione per i
consumatori
Agnese Codignola 20 novembre 2015
Il salmone geneticamente modificato per crescere di più e più in
fretta, dell’azienda statunitense AquaBounty Technologies, potrà
essere commercializzato per il consumo umano. La decisione, che ha
richiesto cinque anni di approfondimenti da parte della FDA, è stata
annunciata nei giorni scorsi, e sembra porre un punto fermo a una
storia che dura da un quarto di secolo. Ma probabilmente la realtà
sarà diversa, perché molti gruppi di consumatori e di ambientalisti e
parte del corpo accademico statunitense sono già sulle barricate.
In estrema sintesi, il super salmone è stato realizzato circa 25 anni
fa da un gruppo di ricercatori canadesi, e il brevetto è stato
acquistato, pochi anni dopo, dalla Aqua Bounty, oggi posseduta da
Intrexon Corp (le cui azioni hanno fatto un balzo, il giorno stesso
dell’annuncio della FDA, del 7,3%). Si tratta di un salmone
dell’oceano Atlantico con un gene del salmone del Pacifico, che
conferisce una crescita più rapida, più un gene di un altro pesce
oceanico che assicura il raggiungimento di una taglia più grande. Gli
esemplari, che saranno allevati in bacini dislocati a terra, in Canada
e a Panama (non negli Stati Uniti), saranno tutti femmine sterili. In
questo modo si dovrebbero evitare fughe in mare aperto e, quand’anche
ciò avvenisse, non sarebbe possibile la riproduzione dei salmoni
geneticamente modificati.
I salmoni gm saranno tutti femmine sterili
I produttori di alimenti riceveranno specifiche linee guida per
imparare a distinguere il super salmone da quello normale, e potranno
indicarne volontariamente la presenza nei loro alimenti. I consumatori
non saranno in alcun modo avvisati, perché le regole emesse dalla FDA
non prevedono l’obbligo di indicazione in etichetta (la motivazione è
che dal punto di vista nutrizionale, non ci sono variazioni rispetto
al salmone di allevamento).
Proprio su quest’ultimo punto, i consumatori e gli ambientalisti sono
perplessi, e hanno annunciato iniziative di vario tipo, compresa la
presentazione di una legge federale per bloccare l’introduzione in
commercio del salmone AquaBounty, il cui nome dovrebbe essere
AquAdvantage. Oltretutto – fanno notare in molti – anche se i
produttori di alimenti che contengono salmone possono distinguere la
provenienza, nessuna legge li obbliga a specificare l’impiego di
supersalmone e in questo modo il consumatore non sarebbe informato sul
tipo di pesce utilizzato.
Per prevenire il crollo indiscriminato delle vendite, diverse catene
della grande distribuzione hanno fatto sapere che non venderanno
AquAdvantage in nessuna forma; tra queste Kroger Co, Trader Joe’s,
Whole Foods Market e Target Corp, che ha già eliminato, nel 2010, il
salmone allevato, decidendo di vendere solo quello selvatico.
Diverse catene della grande distribuzione non lo venderanno
Non tutti sono preoccupati, anzi. William Muir, docente di genetica
della Purdue University, e tra i firmatari, insieme ad altri 79
accademici, nel 2014, di un appello al Presidente Barack Obama per
l’autorizzazione del salmone gm, ha sottolineato come i mari siano
ormai esausti, come sia indispensabile trovare fonti diverse di
salmone (e non solo), e come non vi sia, al momento, alcuna prova di
eventuali rischi per la salute umana o per l’ambiente associati al
super salmone.
Alcuni esponenti della FDA hanno sottolineato che il processo di
revisione dei dati è stato uno dei più lunghi della storia
dell’Agenzia, proprio perché, trattandosi di una situazione del tutto
nuova, l’ente ha deciso di eseguire tutti i controlli possibili. Ma i
controlli si fanno sui dati esistenti – questa la critica mossa da
anni da chi si oppone – di fatto, per quanto riguarda la salute umana,
non ce ne sono. Non a caso Joe Pery, ex dirigente dell’EFSA, ha detto
che l’Agenzia europea non avrebbe mai concesso il via libera in questa
condizione di assenza di dati.
Dal canto suo, l’associazione britannica Friends of the Earth, ha
fatto sapere che in lista d’attesa presso la FDA vi sono ben 35 specie
di pesce e svariate altre di ovini, bovini e suini geneticamente
modificati, la cui approvazione potrebbe risultare ora accelerata,
dopo l’ok al super salmone. Significativamente, la FDA non vuole dire
se ci sono richieste pendenti in questo senso, ma con ogni probabilità
è così, anche perché le sperimentazioni sono state fatte per molti
anni.
Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/salmone-geneticamente-modificato.html
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