(20-12-15) Parkinson: da studio italiano i possibili fattori di rischio delle alterazioni posturali
La comparsa di disturbi posturali quali la deviazione laterale del tronco (sindrome di Pisa), la flessione anteriore del tronco (camptocormia) e del collo (anterocollo) sono tra i motivi del graduale incremento di disabilità nella malattia di Parkinson, la seconda patologia neurodegenerativa più comune dopo l'Alzheimer. E il rapido riconoscimento di tali disturbi, con la tempestiva adozione di terapie farmacologiche e riabilitative, può rallentare l'evoluzione del Parkinson verso forme più severe. Un contributo in questa direzione arriva da uno studio multicentrico italiano coordinato da Michele Tinazzi, docente di Neurologia del dipartimento di Scienze Neurologiche, Biomediche e del Movimento dell'università di Verona i cui risultati sono stati pubblicati su Neurology. La ricerca ha coinvolto 1.631 pazienti con Parkinson, di cui l'8,8% aveva sindrome di Pisa associata il 68% delle volte a camptocormia e/o anterocollo.
In particolare, è emerso come uno stadio avanzato di malattia e il trattamento con levodopa e dopamino-agonisti aumentino il rischio di sviluppare la sindrome di Pisa rispettivamente del 46% e del 93%. Probabilità che aumentano del 66% con l'osteoporosi e l'artrosi e triplicano in presenza di disturbi della deambulazione. «Per la prima volta abbiamo dimostrato l'elevata prevalenza del disturbo, i possibili fattori di rischio implicati nella sua insorgenza, le condizioni mediche più frequentemente associate nonché l'impatto sulla qualità di vita di tali disturbi nelle persone affette da Parkinson» spiega Tinazzi, sottolineando l'importanza di questi risultati non solo per implementare le conoscenze sulla fisiopatologia dei disturbi posturali, oggi quasi sconosciuta, ma anche per pianificare percorsi diagnostico-terapeutici in grado di prevenirli e curarli.
Lo studio nasce da una ricerca basata su precedenti ricerche svolte da Tinazzi con il contributo di Sarah Ottaviani, Giovanna Squintani, Tommaso Bovi, Federica Bombieri della sezione di Scienze Motorie e di Christian Geroin e Marialuisa Gandolfi di Medicina Fisica e Riabilitazione. Si tratta del quarto studio osservazionale multicentrico italiano coordinato dal team di Verona relativo agli aspetti clinici e fisiopatologici della malattia di Parkinson e dei parkinsonismi, cui hanno collaborato 21 centri e università italiane specializzati nella patologia.
Fonti:
Neurology. 2015. doi: 10.1212/WNL.0000000000002122
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26491088
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