(08-01-16) C’è poco potassio e troppo sodio nella dieta dei ragazzi
Si aumenta il rischio cardiovascolare in età adulta. L’assunzione di cibi salati stimola la sete che porta facilmente a rivolgersi alle bevande zuccherate
Nella dieta dei nostri figli abbonda il sodio e manca invece il potassio. Di chi è la «colpa»? In buona parte degli snack che, da soli, forniscono circa la metà del sodio assunto dai più giovani nell’intera giornata. Questo è quanto emerge da due recenti studi italiani.
I DUE STUDI
Nel primo, indagando le abitudini alimentari di 1200 studenti torinesi di prima media, ricercatori delle Università di Torino e Milano hanno stimato che con i soli fuoripasto i bambini e gli adolescenti introducono in media 1400 mg di sodio al giorno: più del 90 per cento della quantità considerata adeguata per l’intera giornata in questa fascia di età. I ricercatori hanno anche osservato che la pressione arteriosa degli adolescenti saliva con l’aumentare della frequenza di consumo degli snack salati. Il secondo studio, multicentrico, patrocinato dal Ministero della Salute (pubblicato su PlosOne) ha coinvolto 1424 bambini e adolescenti fra 6 e 18 anni, di dieci regioni italiane. Dei ragazzi sono stati valutati peso, statura,valori pressori, abitudini alimentari e anche i livelli urinari di sodio e potassio (validi indicatori dei consumi di questi minerali con la dieta). Ebbene, il 93 per cento dei ragazzi e l’89 per cento delle ragazze introducevano quantità di sodio ben superiori a quelle consigliate, mentre gli apporti medi di potassio spesso non raggiungevano neppure la metà del quantitativo raccomandato (vedi tabella).
Come educare i bambini ad adottare uno stile di vita sano
UN CIRCOLO VIZIOSO
«Una alimentazione troppo ricca di sodio e povera di potassio si associa a un aumentato rischio cardiovascolare in età adulta — spiega Angelo Campanozzi, professore di pediatria all’ l’Università di Foggia e primo autore dello studio pubblicato su PlosOne —. Inoltre, l’assunzione di cibi salati stimola la sete che porta facilmente a rivolgersi alle bevande zuccherate. Cibi salati, spesso ipercalorici (come gli snack), in aggiunta a bevande dolci, sono causa ben conosciuta di obesità infantile. È quindi cruciale convincere genitori e insegnanti della necessità di convincere i giovanissimi a ridurre il consumo di cibi salati e aumentare quello di frutta fresca e verdura». «L’estate — aggiunge Campanozzi — è un periodo favorevole per puntare a questo obiettivo perché si può dare più spazio alle varietà preferite di frutta e di verdura (in genere l’ anguria, il melone, le ciliegie, le albicocche e i pomodori), per ampliare poi le scelte, sempre cercando di proporle in modo appetibile. Per esempio, una macedonia di frutta fresca, magari servita in un cocomero svuotato, è una piacevole e sana merenda».
Fonte: Carla Favaro, nutrizionista
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