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(20-11-06) Sanita': Sifo, Un Errore Su 5 Per Farmaci Sbagliati




Milano, 10 nov. (Adnkronos Salute) - Ricette mediche mal scritte o mal lette, prescrizioni fatte a voce e mal trascritte, errori di dosaggio, confusione tra scatole simili o disorganizzazione in magazzino. Ecco perch?, a livello internazionale e in Italia, un errore medico su cinque (20%) ? legato a una svista nella terapia farmacologica. In altre parole alla somministrazione della medicina sbagliata. A rilanciare lallarme e discutere di possibili soluzioni sono i 200 esperti riuniti oggi a Milano per il convegno Rischio clinico e terapie farmacologiche: quali tecnologie a supporto, organizzato dalla Sifo (Societ? italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie).

I farmacisti ospedalieri a congresso lanciano dunque un appello al ministro della Salute, Livia Turco: Sappiamo che sta gi? lavorando sul rischio clinico e ci fa molto piacere - spiega allADNKRONOS SALUTE la presidente della Sifo, Giovanna Scroccaro - Ma chiediamo che il ministero emani delle Linee guida ad hoc: indicazioni dettate dallalto che le Regioni dovrebbero poi recepire adattandole alla loro realt?, e scegliendo ovviamente i modelli organizzativi pi? adatti per applicarle. Gli errori medici di tipo farmacologico rappresentano infatti unemergenza molto spesso evitabile grazie a misure mirate, ma attualmente le dimensioni del problema restano preoccupanti.

I dati diffusi nei giorni scorsi dallAiom (Associazione italiana di oncologia medica), ricorda la Sifo, collocano la somministrazione di farmaci sbagliati al primo posto tra le cause derrore in ospedale, con una percentuale pari addirittura al 40%. I pi? importanti studi internazionali - sottolinea invece Scroccaro - hanno valutato lincidenza degli errori di terapia farmacologica nellordine del 5-15% su tutte le somministrazioni e del 15-20% su tutti gli errori sanitari. Il dato pi? corretto ci sembra quindi quello che parla di un 20% circa.

Ma quali sono le ragioni pi? frequenti per cui in ospedale si arriva a dare un farmaco al posto di un altro? Lo sbaglio ? dietro langolo in tutte le fasi della catena che in una struttura sanitaria porta la terapia dalla ricettario del medico al letto del paziente. Le radici dellerrore, inoltre, possono collocarsi anche a monte, per esempio nei processi di supporto come lapprovvigionamento, la pianificazione o lo stoccaggio. Tuttavia, riferisce il numero uno della Sifo, le cause di errore pi? diffuse stanno nella cattiva interpretazione della prescrizione medica, spesso comunicata solo verbalmente o scritta con una grafia illeggibile. Possono poi esistere errori di trascrizione e, infine, errori di somministrazione. Molte confezioni sono simili, perci? ? possibile che venga selezionato il farmaco sbagliato, ma negli ospedali in cui il paziente viene ancora identificato con il numero di letto - assicura Scroccaro - pu? anche accadere che per qualche disguido la terapia giusta arrivi alla persona sbagliata.

Azzerare lerrore farmacologico ? forse impossibile, ma limitarlo al minimo si pu?. Il convegno milanese si ? concentrato sulle soluzioni tecnologiche al problema, ma la tecnologia da sola non basta - dice Scroccaro - E indispensabile investire adeguate risorse per dotare gli ospedali di figure specializzate nel cosiddetto risk management: sentinelle addestrate a valutare step by step le procedure adottate da un determinato ospedale, individuare eventuali lacune e approntare le opportune correzioni. Lungo la penisola alcune esperienze di risk management sono gi? nate e altre ne stanno nascendo - ammette la presidente Sifo - ma spesso le unit? del rischio si limitano a istituire commissioni senza mettere sul campo personale dedicato. Non solo. E impensabile che in un ospedale un singolo esperto di risk management controlli tutte le attivit?. Servono specialisti destinati a ogni singolo settore. E per quello dei farmaci il farmacista ospedaliero va sfruttato meglio.

Ottimizzata lorganizzazione, dunque, si pu? passare alla tecnologia. In unepoca in cui molti campi della sanit? si caratterizzano per un tecnicismo sempre pi? spinto - denuncia Scroccaro - ? assurdo trovarci ancora con la penna in mano. Per prima cosa in ospedale la prescrizione medica va informatizzata, dotando i camici bianchi di pc palmari grazie ai quali le loro indicazioni possono essere memorizzate, rintracciate e stampate dallinfermiere. Secondo, la preparazione dei farmaci va automatizzata: la farmacia ospedaliera pu? infatti preparare un sacchettino con la terapia giornaliera di ogni singolo paziente. Oppure pu? rifornire un armadio intelligente, in cui digitando il codice di un dato paziente esce il cassettino corrispondente al suo trattamento quotidiano. Terzo, la preparazione dei farmaci va centralizzata nella farmacia ospedaliera, che per esempio per le cure oncologiche prepara la sacca di chemio e la invia in reparto con il nome del malato.

Fonte: Opa/Adnkronos Salute

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