(24-01-16) Dieta salutare e dieta malsana: il trend globale
È consolidato il concetto che adottare abitudini alimentari salutari costituisca una priorità per ridurre le malattie non trasmissibili in tutto il mondo. Eppure, né i modelli di dieta, né le tendenze, sono stati ben stabiliti.
Lo studio
Un gruppo di ricercatori degli Stai Uniti e dell’Europa, ha allestito una valutazione sistematica per caratterizzare i cambiamenti globali (o trend) nei modelli alimentari a livello nazionale e regionale in 187 diverse nazioni, allo scopo di valutarne l'eterogeneità per età, sesso, reddito nazionale, e il tipo di modello alimentare. Si procedeva considerando il consumoglobale di prodotti alimentari essenziali (alimenti e nutrienti) per regione, nazione, età e sesso nel periodo dal 1990 al 2010.
I dati di consumo sono stati valutati da 325 indagini (pari a 71,7% rappresentativo a livello nazionale) che coprono l’88,7% della popolazione adulta mondiale. Sono stati identificati due tipi di modelli alimentari: uno che riflette l'aumento del consumo di dieci articoli alimentari sani, e l'altro sulla base di minor consumo di sette elementi alimentari non salutari. I consumi medi di ciascun fattore dietetico sono stati divisi in quintili, e a ogni quintile è stato assegnato un punteggio ordinale, con punteggi più elevati equivalenti a un'alimentazione più sana (range 0-100).
Le abitudini alimentari sono state valutate mediante regressione lineare gerarchica compreso il paese, l'età, il sesso, il reddito nazionale, e il tempo come variabili esplorative. Si è così evidenziato che dal 1990 al 2010, le diete a base di cibi sani sono migliorate a livello globale (da 2,2 punti, 95% intervallo di incertezza (UI) 0,9-3,5), mentre le diete a base di prodotti malsani sono peggiorate (-2,5 -3,3 a -1 · 7). Nel 2010, i punteggi medi globali erano 44,0 (SD 10 · 5) per il modello sano e 52,1 (18,6) per il modello malsano, con intercorrelazione debole (r = -0,08) tra i diversi Paesi.
In media, le diete migliori sono state osservate negli adulti più anziani rispetto ai giovani adulti, e nelle donne rispetto agli uomini (p <0,0001 ciascuno). Rispetto ai paesi a basso reddito, le nazioni ad alto reddito hanno avuto diete migliori sulla base di elementi sani (+ 2,5 punti, il 95% UI 0,3 a 4,1), ma le diete povere erano sostanzialmente basate su elementi malsani.
Gli autori ritengono, quindi, che i modelli dietetici e le tendenze alimentari siano molto diverse, tra le regioni del mondo. Per esempio, sia la tendenza al modello di dieta sano, sia a quello malsano erano migliorate nei Paesi ad alto reddito, ma peggioravano in alcuni Paesi a basso reddito, in Africa e Asia. I Paesi a reddito medio hanno, sostanzialmente mostrato il più grande miglioramento nelle abitudini alimentari sulla base di elementi sani, ma anche il più grande deterioramento per i modelli alimentari basati su elementi non sani.
Complessivamente, il consumo di prodotti sani è migliorato in tutto il mondo, mentre il consumo di prodotti malsani è peggiorato in tutto il mondo, con grande eterogeneità tra regioni e Paesi. Questi dati globali forniscono le migliori stime, ad oggi, delle transizioni che la nutrizione ha assunto in tutto il mondo, nell’arco di 20 anni, e queste informazioni sono fondamentali per le politiche e le priorità sanitarie globali, al fine di adeguare i carichi sanitari ed economici, dovuti alla scarsa qualità della dieta.
Autore: Patrizia Maria Gatti
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2015/02/150218191719.htm
http://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(14)70381-X/fulltext
Dietary quality among men and women in 187 countries in 1990 and 2010: a systematic assessment
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