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Le ricerche di Gerona 2005

(08-02-15) Stati Uniti, il burnout professionale colpisce , più della metà dei medici



La sindrome da burnout sta colpendo in percentuali crescenti i medici statunitensi e ha raggiunto il 55%, aumentando del 10% in soli tre anni. Secondo un sondaggio nazionale pubblicato nei giorni scorsi e riferito al 2014, la soddisfazione professionale e lo stress sono drammaticamente peggiorati, anche se non sempre e dovunque sono aumentate le ore lavorate. «La medicina americana è a un punto critico, - afferma Tait D. Shanafelt della Mayo Clinic, principale autore dello studio - la nostra indagine ha mostrato un problema sistemico che coinvolge più della metà dei medici e potenzialmente si può riflettere negativamente anche sulla salute dei pazienti, ed è dunque giunto il momento di affrontare seriamente il problema». Shanafelt e i suoi colleghi ritengono che bisognerebbe aggredire ciascuna delle molteplici cause di burnout, come le inefficienze del sistema, il carico di lavoro amministrativo e la mancanza di flessibilità che caratterizza la professione. La ricerca fornisce dati differenziati in base alle diverse specialità; nei tre anni trascorsi dall'ultimo sondaggio di questo tipo, la situazione è peggiorata in tutte le discipline, ma il burnout raggiunge le percentuali più elevate tra gli urologi (63,6%), i fisiatri (63,3%) e i medici di medicina generale (63%).

Le donne rischiano di più rispetto ai colleghi maschi e Shanafeld ipotizza che questo dipenda anche dalla più giovane età media. Anche riguardo all'equilibrio tra vita privata e professionale, si è registrato un calo generale di soddisfazione, tranne che per gli specialisti in chirurgia generale e in ginecologia. Gli autori fanno notare che, sempre tra il 2011 e il 2014, il burnout e la soddisfazione riguardo al proprio lavoro non sono cambiate molto nella popolazione generale e che, dunque, il fenomeno riguarda nello specifico la professione medica. Questo non accade nel corso degli studi universitari, durante i quali, anzi, i futuri camici bianchi hanno un profilo di benessere e salute mentale superiore agli studenti di altre facoltà; bastano però pochi anni di esercizio della professione per rovesciare questo stato psicologico favorevole.

Fonte: doctornews33

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