(22-12.-05) Alimentazione, come fermare l'obesit?
"Migliorare la salute, la sicurezza e la fiducia dei cittadini: una strategia in materia di salute e di tutela dei consumatori" ? il titolo del Libro verde adottato l'8 dicembre scorso dalla Commissione europea che apre anche una consultazione su come ridurre i livelli di obesit? e la diffusione di malattie croniche associate. "L'aumento dell'obesit? in Europa - spiega Markos Kyprianou, Commissario Ue alla salute e alla tutela dei consumatori - ? un problema che richiede un approccio coordinato se vogliamo realmente fermare ed invertire questo trend".
In Europa oggi sono 14 milioni i bambini affetti da sovrappeso e obesit? e ogni anno questa cifra cresce di 400mila unit?. In Italia, secondo recenti analisi, soffrirebbero di problemi legati al sovrappreso e all'obesit? il 30% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni. Tra gli adulti, in Europa, le percentuali toccano il 27% tra gli uomini e il 38% tra le donne. I costi sanitari attribuiti all'obesit? hanno raggiunto il 7% della spesa santaria complessiva e tale percentuale, viste le tendenze al rialzo del fenomeno, ? inevitabilmente destinata ad aumentare in futuro.
Una cattiva alimentazione e la scarsa attivit? fisica sono tra le principali cause di morte evitabile in Europa. Una recente relazione dell'Istituto olandese per la salute pubblica e l'ambiente (RIVM) ha esaminato la composizione di una dieta non equilibrata e gli svantaggi in termini di salute. Una delle conclusioni sottolinea che un'assunzione eccessiva di grassi del tipo "errato", quali quelli saturi e acidi trans, aumenta la probabilit? di sviluppare malattie cardiovascolari del 25%, mentre mangiando pesce una o due volte la settimana tale rischio si riduce del 25%.
La prevenzione, secondo la Commissione europea, ? la migliore arma possibile: promozione della salute, informazioni pi? chiare sul contenuto nutritivo dei prodotti, incentivazione all'attivit? fisica. Inoltre, il Libro verde vuole avviare un'ampia consultazione ed un dibattito approfondito, ai quali partecipino le istituzioni comunitarie, gli Stati membri e la societ? civile, al fine di identificare i possibili contributi a livello comunitario alla promozione dell'alimentazione sana e dell'attivit? fisica.
Fonte Dipartimento Politiche Comunitarie
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