(23-02-16) La depressione incombe sugli specializzandi in formazione
Un'analisi su quasi ventimila medici interni rileva su Jama che quasi un terzo è positivo allo screening per la depressione oppure riferisce sintomi depressivi durante l'internato, con un tasso di malattia significativamente più alto rispetto alla popolazione generale. «Ma al di là dei suoi effetti negativi sulla sfera personale e sulla qualità di vita dei medici in formazione, la depressione si associa a una riduzione della qualità delle cure e a un aumento degli errori» sottolinea Douglas Mata del Brigham and Women Hospital e Harvard Medical School di Boston, sottolineando che una stima attendibile della prevalenza di depressione tra i medici che svolgono il loro internato in ospedale è importante sia in termini preventivi sia per la sicurezza dei pazienti. A tale scopo gli autori hanno svolto una revisione sistematica con metanalisi di 54 studi, per un totale di 17.560 medici, pubblicati tra gennaio 1963 e settembre 2015. Così facendo, i ricercatori hanno scoperto che la prevalenza globale di depressione tra i residenti era del 29%.
«E da un'analisi secondaria svolta su 7 studi longitudinali emerge un aumento del 16% dei sintomi depressivi in coincidenza con l'inizio dell'internato, mentre non si osserva alcuna differenza rispetto al tipo di specializzazione, per esempio chirurgica o medica» riprende il ricercatore, concludendo che questi dati sollevano significative questioni sulla formazione post-laurea dei medici, e che servono ulteriori ricerche per individuare strategie efficaci di prevenzione e trattamento. «Le soluzioni possono essere di tre tipi: fornire maggiore assistenza psicologica ai medici depressi, limitare l'esposizione dei tirocinanti all'internato causa del deterioramento della salute mentale oppure considerare il fatto che il sistema formativo medico ha bisogno di cambiamenti radicali» commenta in un editoriale Thomas Schwenkdell'University of Nevada School of Medicine a Reno, spiegando che la prevalenza di sintomi depressivi nei medici residenti è un indicatore significativo di profonde carenze nel sistema di formazione medica, bisognoso di altrettanto profondi cambiamenti.
Fonti: Jama 2015. doi:10.1001/jama.2015.15845
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jama.2015.15845
Jama 2015. doi:10.1001/jama.2015.15408
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jama.2015.15408
doctornews33
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