(27-02-16) Infarto, quei segnali che possono indurre in errore
Quando si parla di infarto del miocardio la mente va subito al classico dolore retrosternale, che si irradia verso la gola e al braccio. Ed è fondamentale che la persona quando presenta questi sintomi o altre condizioni che possono far pensare ad un attacco cardiaco faccia immediato riferimento al pronto soccorso, visto che la variabile tempo può essere fondamentale in termini di trattamento e prognosi. Ma a volte ci sono anche "finti" segnali che possono indicare la crisi ischemica cardiaca. Ad esempio un dolore al torace che si modifica quando si muta la posizione o in caso di respirazione o pressione con una mano. In questi situazioni invece i problemi appaiono più frequentemente legati a dolori intercostali o ad algie di altro genere, da non far ricondurre comunque ad un problema cardiaco. Allo stesso modo il bruciore retrosternale può più facilmente essere legato a reflusso gastroesofageo o ad ernia iatale. Ancora. Ci sono momenti di grande agitazione, con sintomi che possono far pensare ad una crisi cardiaca come tachicardia, agitazione e difficoltà a respirare. In questi casi non si dovrebbe sottovalutare l'impatto della tensione. In ogni caso, non bisogna dimenticare che l'urgenza legata ad un possibile infarto è massima. Il tempo non va mai sprecato.
Fonte: edott.it
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