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Le ricerche di Gerona 2005

(02-03-16) Uso dell'azitromicina per prevenire il rischio asmatico: gli effetti negativi superano i benefici





Da un articolo pubblicato su Jama emerge che l'azitromicina, somministrata a primi segni di raffreddamento nei bambini con storia di infezioni respiratorie riduce le probabilità di sviluppare asma bronchiale. È quanto sostiene Leonard Bacharier, del dipartimento di pediatria della Washington University School of Medicine, che assieme ai colleghi ha svolto uno studio clinico randomizzato in doppio cieco sull'efficacia dell'azitromicina rispetto al placebo nel ridurre la frequenza di asma grave in 607 soggetti da 12 a 71 mesi con storia di pregresse infezioni virali delle prime vie respiratorie. «La somministrazione di azitromicina ha ridotto significativamente il rischio di sviluppare gravi malattie a carico delle basse vie rispetto al placebo» scrivono i ricercatori, sottolineando le possibili complicazioni legate alla somministrazione preventiva di antibiotici. «Anche se non sono raccomandati dalle attuali linee guida sull'asma, gli antibiotici vengono ampiamente utilizzati nella pratica clinica durante gli episodi infettivi bronchiali e in quelli asmatici» puntualizza Bacharier, aggiungendo che servono ulteriori studi al fine di raccogliere maggiori informazioni sullo sviluppo di patogeni resistenti conseguente alla somministrazione preventiva di azitromicina.

E in un editoriale Robyn Cohen, pneumologa pediatra alla Boston University School of Medicine, commenta: «I risultati dello studio sono incoraggianti, ma le questioni relative alla resistenza agli antibiotici vanno risolte prima di implementare l'uso dell'azitromicina in prevenzione del rischio asmatico». Secondo l'editorialista le implicazioni che derivano da questi risultati devono essere interpretate alla luce della realtà dei fatti: l'uso dilagante dell'azitromicina derivato dal suo impiego preventivo in una condizione comune come il raffreddore aumenterebbe di certo la resistenza ai macrolidi. «Fino a quando non sarà identificata una popolazione a rischio asmatico particolarmente elevato, evitando di trattare tutti i bambini con respiro sibilante intermittente associato a malattie virali delle prime vie aeree, le conseguenze negative del consumo diffuso di azitromicina supereranno i benefici in gran parte dei casi» conclude Cohen.

Fonti:

Jama. 2015. doi: 10.1001/jama.2015.13896
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26575060

Jama. 2015. doi: 10.1001/jama.2015.14953
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2470426 

doctornews33


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