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Le ricerche di Gerona 2005

(08-03-16) Nuova luce sui meccanismi che legano l'apnea del sonno al rischio cardiovascolare




La localizzazione non corretta della proteina CD59 rappresenta uno dei meccanismi alla base dell'aumentato rischio cardiovascolare in chi soffre di apnee ostruttive del sonno e le statine possono avere un effetto positivo in questo contesto. È quanto affermano dalle pagine della rivista Science Translational Medicine i ricercatori guidati da Sanja Jelic, professore associato di medicina al Columbia University Medical Center (Cumc) di New York.

«L'apnea ostruttiva del sonno interessa un quarto della popolazione adulta nei paesi occidentali e triplica il rischio di ipertensione, ictus ischemico, coronaropatie e tromboembolismo venoso» spiega la ricercatrice, che assieme ai colleghi ha cercato di comprendere meglio i meccanismi che legano queste interruzioni del respiro durante il sonno con il rischio cardiovascolare, in modo da riuscire a identificare strategie efficaci di prevenzione. Come spiegano gli autori, le ripetute sequenze di mancanza di ossigeno/riossigenazione tipiche delle apnee notturne attivano l'endotelio e questa attivazione rappresenta uno step chiave nello sviluppo e nella progressione delle malattie cardiovascolari. Anche per questa ragione Jelic e colleghi hanno concentrato la propria attenzione sull'endotelio, analizzando campioni di tessuto prelevati dalla vena dell'arto superiore di 128 persone sottoposte a indagini sul sonno presso il centro dei disturbi del sonno del Cumc, 76 delle quali con diagnosi di apnea ostruttiva notturna.

«Nei pazienti con apnea, abbiamo notato un accumulo anomalo della proteina CD59 all'interno delle cellule endoteliali» spiega l'autrice ricordando che normalmente la proteina, coinvolta nei processi di difesa dall'infiammazione, è presente sulla superficie cellulare. Ma non è tutto. Proseguendo nell'analisi i ricercatori hanno scoperto che nei pazienti con apnee e trattati con statine i livelli di CD59 sulla superficie cellulare sono paragonabili a quelli osservati nei controlli senza apnea. «Spostandosi all'interno della cellula CD59 non riesce a svolgere il suo compito di difesa contro l'infiammazione, aumentando così il rischio cardiovascolare» dice Jelic che poi conclude «I nostri risultati suggeriscono che le statine potrebbero rappresentare una efficace strategia di prevenzione cardiovascolare nei pazienti con apnee ostruttive del sonno, ma prima di esserne certi servono ulteriori studi».

Fonti:
Sci Transl Med. 2016. doi: 10.1126/scitranslmed.aad0634
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26738794 
doctornews33

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