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Le ricerche di Gerona 2005

(12-03-16) Le bevande zuccherate associate a più alto rischio di insufficienza cardiaca negli uomini




Un ampio studio prospettico basato sulla popolazione ha mostrato che gli uomini che quotidianamente avevano consumato due o più bevande zuccherate, presentavano un rischio maggiore di scompenso cardiaco del 23%.

Precedenti ricerche avevano dimostrato che il consumo di bevande dolcificate era in grado di influenzare la pressione arteriosa, il peso corporeo, la produzione di insulina e la glicemia. 
Il consumo di bibite analcoliche ( soft drink ), in particolare, era stato collegato a un aumento del rischio di malattia coronarica, diabete mellito e ictus.

Sono stati seguiti 42.400 uomini della coorte COSM ( Cohort of Swedish Men ) di età compresa tra 45 e 79 anni. 

Il periodo osservazionale medio è stato di 11.7 anni. 

Un questionario di frequenza di assunzione degli alimenti è stato utilizzato per determinare il consumo giornaliero di bevande zuccherate. 
Il succo di frutta non è stato considerato come bevanda dolcificata in questo questionario.

Nel complesso, durante il periodo di follow-up si sono verificati 4.113 eventi di scompenso cardiaco, tra cui 3.604 primi ricoveri per insufficienza cardiaca e 509 eventi ad esito fatale.

Rispetto a nessun consumo, gli uomini che avevano bevuto due o più bevande zuccherate al giorno avevano un rischio maggiore di scompenso cardiaco ( hazard ratio, HR=1.23; IC 95%, 1.12-1.35 ). 

Quando dall'analisi sono stati esclusi gli uomini con diabete mellito, è stato riscontrato un rischio maggiorato per insufficienza cardiaca quasi inalterato ( HR=1.21; IC 95%, 1.1-1.34 ).

Non è stata osservata alcuna interazione significativa tra il consumo di bevande dolcificate e il fumo, il peso corporeo o l'età superiore a 65 anni.

Gli uomini che hanno consumato bevande più zuccherate avevano una maggiore probabilità di avere un livello di istruzione più basso. 
Il 10% degli uomini che hanno consumato due o più bevande zuccherate al giorno e il 19% degli uomini che non hanno segnalato alcun consumo avevano una laurea.

Lo studio ha indicato che il consumo di bevande dolcificate potrebbe contribuire allo sviluppo di scompenso cardiaco. 
Questi risultati potrebbero avere implicazioni nelle strategie di prevenzione dell’insufficienza cardiaca.
I possibili meccanismi biologici che associano il consumo di bevande dolcificate al rischio di scompenso cardiaco devono essere studiati con attenzione. ( Xagena2015 )

Fonte: Heart, 2015

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