(27-11-06) Obesit? e diabete: bambini e adolescenti vittime del marketing
Un articolo pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine ? dedicato all'incremento allarmante dell'obesit? infantile, fenomeno comune in tutti i paesi industrializzati, e alla sua relazione con il marketing dei prodotti alimentari, rivolto ai bambini e agli adolescenti.
I dati relativi all'incremento della percentuale di bambini obesi sono significativi: essa ? raddoppiata nel range di et? fra i sei e gli undici anni e triplicata nell'intervallo di et? tra i dodici ed i diciannove anni. L'incidenza del diabete mellito in ambito pediatrico sembra essere la diretta conseguenza di questi dati.
Una ricerca sul marketing dei prodotti alimentari da parte delle industrie alimentari nei confronti della popolazione giovanile e dei relativi genitori, commissionata all'Institute of Medicine dai Centers for Disease Control and Prevention, lancia accuse specifiche alle pratiche pubblicitarie dell'industria. "Le aziende - sostiene Marion Nestle - autrice dell'articolo pubblicato sul NEJM - si rivolgono intenzionalmente a bambini troppo piccoli ed ignari, stimolandoli a mangiare "cibi spazzatura", poveri nel valore nutritivo, ma ricchi per la densit? calorica".
Dal 1994 le aziende del settore hanno messo a disposizione del pubblico 600 nuovi prodotti alimentari. Di questi solo il 25% sarebbe relativamente salutare (prodotti da forno, cibo per l'infanzia, e acque minerali). Al contrario il 50% dei nuovi prodotti ? composto da caramelle e gomme da masticare ed il restante 25% da dolciumi vari e merendine salate. Lo studio dell'Institute of Medicine ha evidenziato una responsabilit? del marketing nell'influenzare le scelte alimentari dei ragazzi: le aziende studiano con estrema attenzione i meccanismi psicologici che governano le scelte dei bambini e dei loro genitori.
I consueti canali di promozione pubblicitaria sono stati di recente affiancati da altri veicoli come i giocattoli, i videogiochi, le canzoni, i film e gli SMS. Tuttavia l'aspetto pi? inquietante - aggiunge l'autrice dell'articolo - ? il messaggio diretto ai bambini, teso a sminuire l'autorevolezza delle scelte dei genitori. Il messaggio insinuante del nuovo marketing ? che gli adulti non sappiano di cosa ha veramente bisogno un bambino e che in fondo sia il bambino stesso deputato a decidere, in una sorta di rozza democrazia, che cosa mangiare e come.
In ogni caso, in Paesi culturalmente diversi si adottano regole di mercato ovviamente diverse, ma ci? che appare di fondamentale importanza, e quindi unificabile, ? il concetto emergente che la pubblicit? e il marketing in campo alimentare non dovrebbero essere diretti cos? ingannevolmente ai piccoli consumatori, ma piuttosto a valorizzare un'alimentazione pi? adeguata e salutare accompagnata da attivit? fisica costante.
NEJM 2006, 354, (24), 2527
Fonte: Nutrizione 33
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