(06-04-16) I disturbi ipertensivi in gravidanza si associano a un modesto aumento del rischio di cardiomiopatia
Le donne con una storia passata di ipertensione in gravidanza hanno un piccolo ma statisticamente significativo aumento del rischio di cardiomiopatia a partire dal quinto mese dopo il parto, secondo uno studio appena pubblicato su Jama. «Le patologie ipertensive delle gestanti, che includono la preeclampsia e l'ipertensione gestazionale, si verificano in un massimo di 10% delle gravidanze in tutto il mondo. Nei casi più gravi, la preeclampsia può portare a un'insufficienza multipla d'organo, alla comparsa di convulsioni (eclampsia), nonché alla morte fetale e materna» esordisce Ida Behrens dello Statens Serum Institut di Copenhagen in Danimarca, prima autrice dell'articolo, spiegando che le donne affette da preeclampsia hanno un rischio notevolmente aumentato di cardiomiopatia nel periodo peri-parto, ossia nell'intervallo che va dall'ultimo mese di gravidanza fino a cinque mesi dopo la nascita.
«La cardiomiopatia peri-partum è spesso caratterizzata da una grave riduzione della contrattilità miocardica e da sintomi di insufficienza cardiaca, ma se i disturbi ipertensivi della gravidanza siano anche associati alla cardiomiopatia anche successivamente al periodo intorno al parto non era ancora chiaro» riprende la ricercatrice, che assieme ai colleghi ha cercato di approfondire l'argomento analizzando i dati di una coorte composta da 1.075.763 donne residenti in Danimarca che avevano avuto almeno 1 gravidanza terminata in un nato vivo a termine o da parto prematuro nel periodo di tempo compreso tra il 1978 e il 2012. Le gravidanze ammissibili nell'intervallo oggetto di studio sono state 2.067.633, di cui 76.108 complicate da una malattia ipertensiva della gravidanza. «Durante il follow-up, 1.577 partecipanti, età media 48,5 anni al momento della diagnosi, hanno sviluppato una cardiomiopatia» scrivono gli autori sottolineando che, rispetto alle donne senza disturbi ipertensivi in gravidanza, le coetanee con preeclampsia severa o moderata oppure ipertensione gestazionale avevano tassi di cardiomiopatia aumentati in modo significativo, a prescindere dalla gravità dell'ipertensione, che potevano persistere anche oltre un quinquennio dopo l'ultima gravidanza.
«Questo aumento di rischio sembra essere indipendente dalla presenza di una cardiopatia ischemica, le cui probabilità aumentano tra le donne con storia di preeclampsia, e non sempre si era associato a un'ipertensione post gestazionale» riprende la ricercatrice, precisando che nella coorte studiata l'11% delle cardiomiopatie osservate si è verificato in donne con storia pregressa di disturbi ipertensivi in gravidanza. «Va comunque puntualizzato che i casi di cardiomiopatia sono rari pure in questo sottogruppo» afferma Behrens. E conclude: «Di conseguenza, anche in assenza di una correlazione diretta tra disturbi ipertensivi in gravidanza e rischio di cardiomiopatia, il rischio assoluto rimane limitato. Ciononostante, sarebbero necessarie ulteriori ricerche per capire se esiste un meccanismo causale alla base dell'associazione».
Jama 2016. doi:10.1001/jama.2016.1869
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jama.2016.1869
Fonte: Doctornews33
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