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Le ricerche di Gerona 2005

(06-04-16) Il consumo precoce di alimenti allergenici riduce il rischio di allergia alimentare


Nell'infanzia l'introduzione precoce di alimenti allergenici continua a mostrare risultati promettenti nel ridurre il rischio di sviluppare allergie alimentari, secondo le conclusioni di due studi pubblicati sul New England Journal of Medicine e presentati in contemporanea al congresso annuale dell'American Academy of Allergy, Asthma & Immunology. Nel primo,George Du Toit, allergologo pediatra al Guy's & St Thomas' Hospitals di Londra e colleghi hanno randomizzato una coorte di bambini con eczema grave o allergia all'uovo a consumare o meno arachidi prima degli 11 mesi, scoprendo a 5 anni un rischio ridotto di allergia alle arachidi in chi le aveva mangiate rispetto ai controlli.

«Durante il follow-up abbiamo chiesto a circa 550 bambini ad alto rischio di allergie nei quali erano state introdotte le arachidi nel primo anno di vita di evitarne l'assunzione per ulteriori 12 mesi» scrivono gli autori, precisando che l'astinenza non si è associata ad alcun successivo aumento della prevalenza di allergia alle arachidi. «Anche se non sappiamo quanto tempo ci vuole per sviluppare tolleranza, dovremmo incoraggiare il consumo di arachidi nei bambini ad alto rischio per almeno 4 anni a partire dagli 11 mesi di età» conclude Du Toit. Nel secondo studio, primo firmatario Michael Perkin della St. George's University di Londra, gli autori hanno randomizzato 1.300 neonati allattati al seno all'introduzione di cibi allergenici a 3 e a 6 mesi di età, osservando che la prevalenza di allergie alimentari era più bassa tra chi aveva introdotto precocemente gli alimenti allergenici rispetto a chi l'aveva fatto più tardi. E in un editoriale Gary Wong del Dipartimento di pediatria della Chinese University di Hong Kong in Cina, commenta: «È necessario rispondere a molte domande prima che l'introduzione precoce degli alimenti allergenici diventi una strategia efficace a livello di popolazione. Nel frattempo, sembra che il consumo precoce piuttosto che ritardato di alimenti a rischio sia efficace nella prevenzione primaria delle allergie alimentari».

N Engl J Med. 2016. doi: 10.1056/NEJMoa1514209
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26942922

N Engl J Med. 2016. doi: 10.1056/NEJMoa1514210
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26943128

N Engl J Med. 2016. doi: 10.1056/NEJMe1601412
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26943328

Fonte: Doctornews33

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