Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(24-04-16) Obesità. Dopo i 40 anni aumenta il rischio di malattie renali



La rivista Annals of Internal Medicine pubblica uno studio condotto in Corea su 62 mila persone. Allo scoccare dei 40 anni, la condizione di obesità associata a patologie renali balza da 3,5 a 19 casi ogni mille.

(Reuters Health) - Le persone obese sarebbero più esposte a malattie renali, anche quando l’aumento eccessivo di peso corporeo non è associato ad aumentata pressione sanguigna o a livelli elevati di zucchero nel sangue. A dimostrarlo è stato uno studio condotto su 62mila persone da ricercatori coreani e pubblicato sul numero di febbraio della rivista Annals of Internal Medicine. Per valutare in che modo il peso influenzi lo sviluppo di patologie renali, i ricercatori coreani hanno seguito, per una media di 6 anni, soggetti di età pari a circa 36 anni. Delle 62mila persone coinvolte il 59% era normopeso, il 21% era sovrappeso, il 13% era obeso e il 7% era sottopeso.

I risultati dello studio
Il legame tra obesità e malattie renali è risultato più pronunciato negli over 40. Tra i soggetti con meno di 40 anni, infatti, l’obesità era associata a 3,5 casi in più su 1000 di malattie renali rispetto ai normopeso. Ma dopo i 40 anni, l’aumento del rischio di alterazioni renali negli obesi balzava a 19 casi su 1000. “Questi dati contraddicono qualche precedente ricerca che dimostrava che gli individui obesi considerati ‘metabolicamente sani’ non sarebbero esposti ad un maggior rischio di incorrere in problemi renali, malattie cardiovascolari o altre patologie legate all’eccesso di peso - ha sottolineato il ricercatore che ha coordinato lo studio, Yoosoo Chang del Kangbuk Samsung Hospital Total Healthcare Center di Seoul -. È importante, dunque, che le persone mantengano uno stile di vita corretto e un peso adeguato per prevenire complicazioni conseguenti all’obesità”, ha concluso Chang.

Lo studio pubblicato ha in realtà dei limiti, come gli stessi ricercatori ammettono. Per valutare il grado di obesità, infatti, è stato considerato solo l’indice di massa corporea, che non distingue tra massa grassa e muscolare. Inoltre, mancherebbero i dati sul periodo in cui le persone sono state obese e su come il loro peso era cambiato nel corso dello studio. I risultati, tuttavia, suggeriscono che i medici dovrebbero sensibilizzare i pazienti obesi sul rischio di essere colpiti anche da malattie renali e incoraggiare queste persone a dimagrire e a cambiare il loro stile di vita.

Fonte: Ann Intern Med 2016

Lisa Rapaport

Fonte: Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili