Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(01-05-16) Frutta con flavonoidi non fa ingrassare nell’età adulta



Mangiare molta frutta e verdura ricca di flavonoidi aiuta gli adulti a ridurre al minimo l'aumento di peso progressivo che si verifica con l’invecchiamento. E’ quanto suggerisce uno studio preveniente dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston, pubblicato sul British Medical Journal- BMJ online.


Lo studio
(Reuters Health) – I flavonoidi abbondano nel regno vegetale e sono contenuti in concentrazioni variabili nella frutta e nella verdura. Un team di ricerca americano ritiene che questi composti naturali abbiano proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie e questo potrebbe contribuire a spiegare alcuni dei benefici per la salute associati con le diete ricche di frutta e verdura. “Abbiamo scoperto che una maggiore assunzione di frutta come mele, frutti di bosco e uva è stato associato ad un aumento di peso inferiore e questi sono alte fonti di alcuni tipi di flavonoidi”, ha detto l’autrice dello studio MonicaBertoia della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston. Tuttavia, non tutti i tipi di flavonoidi sono stati collegati alla riduzione dell’aumento di peso, e in passato diverse ricerche avevano dimostrato che la riduzione del peso, eventualmente osservata con una dieta ricca di vegetali, fosse dovuta essenzialmente al maggiore contenuto di fibre. “L’obiettivo di questa ricerca è quello di determinare quali frutti e verdure possano essere più efficaci per il mantenimento del peso al fine di perfezionare le linee guida dietetiche che attualmente raccomandano più frutta e verdura, ma non specificano chiaramente quali frutta e verdura sono meglio di altri per la prevenzione dell’obesità “, ha detto Bertoia.

Per esaminare la connessione tra i flavonoidi e il peso, Bertoia e colleghi hanno analizzato i dati di un sondaggio su circa 124.000 operatori sanitari statunitensi raccolti tra il 1986 e il 2011. Sono stati escluse dall’indagine le persone con malattie croniche e le persone che erano obese già all’inizio dello studio e anche le donne i qui dati mostravano un calo di peso temporaneo dovuto alla gravidanza. I partecipanti hanno riportato il loro peso ogni due anni e hanno compilato dei questionari dietetici ogni quattro anni. Sulla base dei consumi rilevati dai questionari, i ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense per determinare il contenuto di flavonoidi negli alimenti e hanno quantificato i flavonoidi specificamente consumati dai partecipanti. Complessivamente, considerando tutti i dati raccolti, si è visto che la metà dei partecipanti ha consumato almeno 224 milligrammi e fino a 247 milligrammi di flavonoidi al giorno e in un periodo di quattro anni, i partecipanti hanno guadagnato una media di 2,2 a 4,4 chili. Ma le persone con più alto consumo medio di flavonoidi tendevano a guadagnare un po’ meno di peso. In particolare la differenza la differenza era pari da circa un decimo a tre quinti di una libbra (0,45 Kg)in più di quattro anni per ogni deviazione standard al di sopra della quantità media del consumo di flavonoidi. Ad esempio, consumando 7 mg in più di flavonoli – un sottotipo di flavonoidi presenti in tè e cipolle – rispetto alla media ogni giorno è stato associato a guadagnare circa un sesto di un chilo di peso in meno in quattro anni.

Per misurare l’impatto di tutti i flavonoidi, i ricercatori hanno poi aggiustato i dati per una vasta gamma di fattori che possono influenzare il peso: l’età, il sesso, l’esercizio fisico, il fumo, l’alcol, la caffeina, il sonno e la sedentarietà secondo i tempi trascorsi davanti alla TV. Inoltre hanno anche tenuto conto di tutti gli altri tipi di alimenti consumati: come succhi di frutta, cibi fritti, cereali integrali rispetto a cereali raffinati, cibi ricchi di grassi, grassi derivati da prodotti lattiero-caseari ad elevato e a basso contenuto di grassi, bibite, carni trasformate e non, grassi trans e frutti di mare. Ebbene, dopo l’aggiustamento dei dati per il consumo di fibre, che possono influenzare l’aumento di peso, diminuendo la quantità di grassi assorbita, solo tre tipi di flavonoidi sono stati associate con la riduzione dell’aumento di peso: gli antociani, che provenivano dai consumi di mirtilli e fragole presenti nella dieta quotidiana dei partecipanti; i flavonoli e i polimeri dei flavonoidi, che provenivano dai consumi di tè e mele.

Lo studio presenta alcuni limiti che riguardano soprattutto i possibili errori dei partecipanti nel riportare con precisione i consumi e le variazioni del peso, ma anche il fatto di non avere indagato tutti i tipi di flavonoidi consumati. In ogni caso i risultati suggeriscono che la scelta di frutta e verdura con elevato contenuto di flavonoidi, come mele, pere, frutti di bosco e peperoni possa aiutare a mantenere il controllo del peso, come concludono gli autori. E’ anche possibile, tuttavia, che le persone che mangiano più frutta e verdura possono avere una più facile gestione del loro peso nel tempo, perché consumano una dieta più sana e mangiano meno calorie, ha osservato Samantha Heller, dietista del New York University Langone Medical center di New York City.

Fonte: BMJ 2016.
quotidianosanità.it

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili