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Le ricerche di Gerona 2005

(02-05-16) Obesità infantile, troppo zucchero nei succhi di frutta naturali in commercio




Il contenuto di zucchero delle bevande alla frutta in commercio, tra cui tra cui i succhi naturali e frullati, è inaccettabilmente alto con i frullati in testa, secondo uno studio pubblicato su Bmj Open da cui emerge inoltre che quasi metà dei prodotti contiene come minimo 19 grammi di zucchero, ossia l'intera dose massima giornaliera consigliata per un bambino, equivalente a circa 5 cucchiaini. «L'aumentata consapevolezza degli effetti negativi delle bevande zuccherate in termini di carie e obesità infantile ha spinto molti genitori a comprare frullati e succhi di frutta, ritenuti apparentemente sani» esordisce il coautore Simon Capewell, del Department of Public Health and Policy alla University of Liverpool, che assieme ai colleghi ha verificato il contenuto glucidico delle bevande alla frutta, dei succhi di frutta naturali e dei frullati commercializzati appositamente per i bambini, misurando la quantità di zuccheri per 100 ml in 203 porzioni standard da 200 ml vendute nei supermercati.

«Abbiamo dosato zuccheri come glucosio, fruttosio e saccarosio aggiunti dal produttore, ma non quelli naturali contenuti nella frutta intera» precisano gli autori. E i risultati ottenuti parlano chiaro, documentando elevati livelli di zucchero nei succhi di frutta e nei frullati. Non solo: il 40% del totale dei prodotti esaminati conteneva almeno 19 grammi di zucchero libero in soluzione. «Un limite dello studio è che sono stati valutati solo i prodotti dei supermercati escludendo, per motivi legati a difficoltà di confronto, altri prodotti che avrebbero potuto avere minori contenuti di glucidi» scrivono gli autori, raccomandando comunque al governo britannico di escludere i succhi di frutta e i frullati esaminati dalle raccomandazioni contro l'obesità di prossima pubblicazione. «La frutta dovrebbe essere consumata per intero e non come succo presente in commercio, oppure frullata in casa e diluita con acqua non zuccherata» riprende Capewell, sostenendo che i produttori dovrebbero smettere di aggiungere inutili quantità di zuccheri nelle bevande alla frutta. «Se non riescono a farlo volontariamente, il governo dovrebbe intervenire con apposite norme di legge» concludono i ricercatori.

Bmj Open 2016. doi: 10.1136/bmjopen-2015-010330
http://bmjopen.bmj.com/lookup/doi/10.1136/bmjopen-2015-010330

Fonte: doctornews33

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