(03-05-16) Giornata mondiale autismo, possibili interventi terapeutici sul microbiota
Un quadro di infiammazione abnorme associato a un'alterazione del microbiota: è quanto si è scoperto nei bambini affetti da sindrome del Disturbo dello spettro autistico (Dsa). In occasione della nona edizione della Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo (2 aprile), la presidente dell'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (WAidid) Susanna Esposito propone un approccio innovativo nell'affrontare una sindrome che presenta una combinazione tra predisposizione genetica e molteplici cause esterne, molte delle quali sconosciute. «È ormai da qualche anno che numerosi studi hanno stabilito un'asse di connessione tra intestino e cervello, prima effettuati su modello animale per poi passare anche all'uomo; in particolare hanno valutato il microbiota e alcune caratteristiche relative allo stato infiammatorio dei bambini con autismo e hanno fatto un confronto con i loro fratelli».
La scoperta di un microbiota differente e di una risposta infiammatoria anomala, secondo l'esperta, che ha partecipato a studi pubblicati su riviste internazionali prestigiose, apre spiragli per nuovi possibili trattamenti. «Per verificare e mettere a punto reali possibilità di intervento sono necessari studi mirati, - premette Esposito - ma si può pensare di intervenire sul microbiota con esiti che potrebbero anche essere persistenti, considerando che questi pazienti scontano le difficoltà di una sintomatologia a volte altalenante con fasi di relativo benessere alternate a fasi acute e sfruttando il fattore di resilienza del microbiota dopo la sospensione del trattamento». Il ruolo del microbiota nella salute generale delle persone è un fatto ormai assodato, anche relativamente a disturbi dalla forte connotazione psicologica se non psichiatrica: «è il caso della sindrome del colon irritabile - afferma la professoressa - in cui si potrebbero trovare nuovi approcci terapeutici; per molte di queste patologie oggi l'interesse sta proprio nel condizionare favorevolmente il microbiota».
Fonte: doctornews33
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