Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(07-05-16) Scoperto microbiota specifico associato a steatosi e obesità




Gli autori di uno studio svolto all'Ospedale Bambino Gesù di Roma hanno descritto per la prima volta su Hepatology un microbiota, l'insieme di microorganismi localizzati nel tubo digerente e noti in precedenza come flora intestinale, associato alla presenza di steatosi epatica e obesità. Dai risultati emerge che nell'intestino dei bambini obesi e con fegato grasso alcune famiglie di batteri (Ruminococcus e Dorea) sono significativamente più numerose rispetto ai soggetti sani, mentre altre (Oscillospira) sono poco rappresentate. L'associazione tra alterazione della flora intestinale e obesità apre la strada alla creazione e alla prescrizione di probiotici personalizzati, con vantaggi in termini sia di salute sia di costi sociali. Lo studio è stato reso possibile grazie a un approccio originale sviluppato dai ricercatori dell'Unità microbioma umano insieme ai colleghi dell'Unità di ricerca sulle malattie epatiche: l'integrazione di una grande quantità di dati prodotti dalle piattaforme di sequenziamento di seconda generazione (Next Generation Sequencing) e dalle piattaforme di spettrometria di massa di cui sono dotati i laboratori dell'ospedale romano. Dall'integrazione è stato possibile produrre il primo modello di microbiota funzionale associato a casi pediatrici di fegato grasso e obesità.

«Gli studi sul microbiota intestinale sono fondamentali in pediatria per evidenziare la correlazione tra profili microbici e metabolici e principali patologie correlate ad alterazioni gastrointestinali. Si apre così una nuova medicina in grado di evidenziare il ruolo delle comunità microbiche nell'insorgenza e progressione delle patologie, aspetto fondamentale specie nel periodo di crescita del bambino, quando si gettano le basi per lo stato di salute nelle fasi successive della vita» spiega Lorenza Putignani, responsabile di parassitologia al Bambino Gesù. E Valerio Nobili, responsabile dell'Unità di malattie epato-metaboliche, aggiunge: «Dallo studio emergono due evidenze importanti: la prima è che per avere un fegato sano bisogna avere un intestino sano, popolato da batteri amici; l'altra è la necessità di una prescrizione di probiotici più scientifica e mirata, limitando l'uso indiscriminato delle formulazioni esistenti».

Hepatology. 2016. doi: 10.1002/hep.28572
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27028797

Fonte: doctornews33

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili