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Le ricerche di Gerona 2005

(08-05-16) Oli vegetali con acido linoleico invece dei grassi saturi: colesterolo giù ma non si allunga la vita




Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal e coordinato da Christopher Ramsden dei National Institutes of Health statunitensi, sostituire i grassi saturi con oli vegetali ricchi di acido linoleico abbassa il colesterolo ematico, ma non riduce il rischio di malattie cardiache né allunga la sopravvivenza. Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato i dati di un grande studio randomizzato e controllato svolto 45 anni fa, il Minnesota Coronary Experiment (Mce), in cui 9.423 partecipanti furono seguiti per circa quattro anni allo scopo di verificare se sostituire i grassi saturi con olio di mais riducesse il rischio di morte e di malattia coronarica abbassando i livelli di colesterolo.

«La dieta ricca in acido linoleico ha ridotto la colesterolemia, ma non ha migliorato la sopravvivenza» spiegano gli autori, che nel 2013 hanno esaminato i dati di uno studio simile, il Sydney Diet Heart Study, scoprendo che il rischio di morte per malattia coronarica era addirittura maggiore in coloro che avevano sostituito i grassi saturi con olio vegetale ricco in acido linoleico. Per approfondire l'argomento Ramsden e colleghi hanno analizzato i risultati di tutti gli studi randomizzati e controllati simili ai primi due, senza trovare alcuna riduzione della mortalità generale o per malattia coronarica. «I dati disponibili non supportano l'ipotesi che l'abbassamento del colesterolo sierico per effetto della sostituzione dei grassi saturi con acido linoleico si traduca in una riduzione del rischio cardiovascolare» concludono gli autori. E in un editoriale di accompagnamento Lennert Veerman, direttore della Burden of Disease and Cost-Effectiveness Unit all'Università di Queensland in Australia, scrive: «I vantaggi di scegliere i grassi polinsaturi in luogo di quelli saturi sembrano un po' meno certi di quanto pensassimo, suggerendo la necessità di un riesame delle prove a sostegno di queste raccomandazioni dietetiche. Nel frattempo, comunque, dovremmo continuare a mangiare più pesce, frutta, verdura e cereali integrali evitando lo zucchero, il sale, i grassi industriali e le diete ipercaloriche».

Bmj 2016. doi: 10.1136/bmj.i1246
http://www.bmj.com/cgi/doi/10.1136/bmj.i1246

Fonte: doctornews33

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