(08-05-16) Depressione giovanile: la terapia cognitivo-comportamentale è un trattamento efficace
La terapia cognitivo-comportamentale svolta nel contesto delle cure primarie pediatriche si associa a un più rapido miglioramento dalla depressione tra gli adolescenti rispetto alle cure farmacologiche, almeno secondo le conclusioni di uno studio pubblicato su Pediatrics cui hanno preso parte pazienti che avevano rifiutato o autosospeso la cura con antidepressivi. La depressione adolescenziale è spesso identificata in prima diagnosi nello studio del pediatra di famiglia, dove spesso inizia anche il trattamento che in genere consiste nella prescrizione di antidepressivi.
«Tuttavia, un avvertimento dato nel 2004 dalla Food and Drug Administration sull'aumento del rischio suicidario associato all'uso di antidepressivi ha contribuito alla riduzione delle prescrizioni negli ultimi anni, senza peraltro alcun corrispondente aumento della psicoterapia» esordisce Gregory Clarke, del Kaiser Permanente Center for Health Research di Portland, Oregon, primo autore dell'articolo, aggiungendo che ben il 50% dei giovani depressi rifiuta la farmacoterapia, e tra coloro che la cominciano, almeno la metà non riesce a mantenere l'aderenza alla cura per un periodo di tempo sufficiente a goderne i benefici.
«Purtroppo, i fornitori di cure primarie hanno poche opzioni tra cui scegliere per il trattamento della depressione giovanile, sebbene la terapia cognitivo-comportamentale sembra essere ormai diventata una potenziale alternativa» riprende Clarke, che assieme ai colleghi ha randomizzato più di 200 adolescenti tra 12 e 18 anni a seguire la cura che avevano in corso oppure a sottoporsi a due sessioni di quattro sedute ciascuna di terapia cognitivo-comportamentale. Così facendo i ricercatori hanno scoperto che, dopo due anni di follow-up, il miglioramento dei sintomi depressivi è stato significativamente più veloce nel gruppo terapia cognitivo-comportamentale che in quello di controllo.
«Lo studio dimostra che nell'ambito delle cure primarie l'impostazione di una terapia cognitivo-comportamentale, anche se di breve durata, può essere efficace nei giovani depressi che rifiutano o interrompono il trattamento farmacologico, riducendo il ricorso a servizi di secondo livello come ambulatori e ricoveri psichiatrici» conclude Clarke.
Pediatrics 2016. doi: 10.1542/peds.2015-1851http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2016/04/18/peds.2015-1851
Fonte: doctornews33
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