(10-05-16) Riso e derivati entro l'anno di vita aumentano la quantità di arsenico nelle urine
Sebbene riso e derivati siano tipici alimenti per neonati, uno studio pubblicato su Jama Pediatrics riporta concentrazioni di arsenico urinario più elevate nei piccoli consumatori rispetto a chi non ne fa uso. «I cereali di riso per bambini possono contenere quantità di arsenico inorganico che superano non solo il livello di 200 nanogrammi per grammo (ng/g) di riso bianco lucido consigliato dalla Commissione Codex Alimentarius dell'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni unite, ma anche quello di 100 ng/g indicato nella nuova normativa dell'Unione Europea per i prodotti di uso pediatrico, nonché il limite proposto dalla U.S. Food and Drug Administration riguardo ai cereali di riso per l'infanzia» spiega Margaret Karagas della Geisel School of Medicine al Dartmouth College di Lebanon nel New Hampshire, che assieme ai coautori ha esaminato la correlazione tra consumo di riso o derivati e concentrazioni di arsenico nelle urine in 759 nati da madri che hanno preso parte al New Hampshire Birth Cohort Study dal 2011 al 2014.
I bambini sono stati seguiti con interviste telefoniche alle famiglie ogni quattro mesi fino all'anno di età. Le loro abitudini alimentari, compresa l'eventuale assunzione di riso bianco o integrale, nonché di cibi a base di riso o dolcificati con sciroppo di riso integrale come alcune barrette di cereali, sono state confrontate con i livelli di arsenico inorganico contenuti nei campioni di urina stati raccolti a partire dal 2013. Ed ecco i risultati: i cereali di riso sono stati introdotti durante primo anno di vita nell'80% dei casi nei neonati, e nel 64% a partire da 4-6 mesi di età; a 12 mesi il 13% del campione assumeva riso bianco alla media di una o due porzioni settimanali; il 24% dei bambini mangiava cibi a base di riso o addolciti da sciroppo di riso a una media di 5-6 porzioni la settimana. Ma il dato che sorprende di più è che nei campioni di urina raccolti a 12 mesi le concentrazioni di arsenico erano maggiori tra i piccoli che mangiavano riso o derivati rispetto a chi non ne faceva uso. Inoltre, le concentrazioni di arsenico urinario erano due volte più alte tra i bambini che consumavano riso bianco o marrone rispetto a coloro che non mangiavano riso. «I nostri dati indicano che riso e derivati aumentano l'esposizione dei neonati all'arsenico inorganico, e che una revisione delle vigenti normative potrebbe quantomeno ridurla in questa fase critica dello sviluppo» conclude Karagas.
Jama Pediatrics 2016. doi:10.1001/jamapediatrics.2016.0120
http://archpedi.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jamapediatrics.2016.0120
Fonte: doctornews33
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