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Le ricerche di Gerona 2005

(20-05-16) Prevenzione Alzheimer: esercizio fisico e mentale aiutano



L’abbinamento dell’esercizio fisico con l’allenamento cognitivo potrebbe prevenire l’insorgenza e il progredire di malattie degenerative come la demenza attraverso ispessimento di parti cruciali del cervello. Lo dimostra per la prima volta una ricerca australiana che tramite la risonanza magnetica ha dimostrato che gli esercizi di resistenza fisica risultano implicati nell’ispessimento della materia grigia nella corteccia cingolata posteriore, una regione del cervello che agisce come perno centrale e integra l’alimentazione dei circuiti di altre aree. Allo stesso tempo, l’allenamento cognitivo rafforza la connettività fra l’ippocampo – il centro del cervello dove risiede la memoria – e il lobo frontale, che è coinvolto nella soluzione di problemi.

Lo studio
I risultati dello studio dimostrano l’efficacia reale di alcuni esercizi nel prevenire o rallentare lo sviluppo del morbo di Alzheimer, scrive il responsabile della ricerca, Michael Valenzuela del Brain and Mind Research Institute, sulla rivista Molecular Psychiatry. In uno studio in doppio cieco controllato con placebo, i ricercatori hanno diviso in quattro gruppi 100 persone a rischio di contrarre demenza, che hanno fatto esercizi due volte a settimana per sei mesi. Un gruppo ha eseguito esercizi basati su computer che ne mettevano alla prova la memoria e la soluzione di problemi, e un esercizio fisico placebo. Un altro gruppo ha eseguito esercizi di resistenza con pesi e attrezzi da palestra, e un esercizio mentale placebo. Un terzo gruppo ha eseguito i due tipi di esercizi e il quarto ha fatto da gruppo di controllo. Si è così evidenziato che chi ha eseguito l’allenamento cognitivo ha registrato cambiamenti nell’ippocampo, mentre chi ha eseguito esercizi di resistenza fisica ha mostrato cambiamenti nella corteccia cingolata posteriore.

Fonte: nutrieprevieni.it

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