(26-05-16) Gli errori medici negli Stati Uniti sono al terzo posto tra le cause di morte

Analizzando i tassi di mortalità in un periodo di otto anni, i ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora hanno stimato in uno studio pubblicato sul Bmj che gli errori medici negli Stati Uniti causano oltre 250.000 morti l'anno, piazzandosi addirittura davanti alle malattie respiratorie che secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) sono attualmente al terzo posto tra le cause di morte. «Le percentuali di incidenza dei decessi da cause mediche non sono incluse nei metodi standardizzati per la raccolta di statistiche a livello nazionale» afferma Martin Makary, professore di chirurgia alla Johns Hopkins e primo firmatario dell'articolo, che assieme ai colleghi ha esaminato quattro diversi rapporti ufficiali sui tassi di mortalità medica osservati in Nord America tra il 2000 e il 2008.

«E dopo le opportune verifiche è emerso che su un totale di oltre 35 milioni di ricoveri annuali, le morti che dipendono da un errore medico sono 251.454, ossia il 9,5% della mortalità annuale in tutti gli Stati Uniti» scrivono i ricercatori, ricordando che secondo i Cdc nel 2013 sono morte 611.105 persone per malattie cardiache, 584.881 per cancro e 149.205 per patologie respiratorie croniche, e che gli errori medici si posizionano al terzo posto della lista davanti alle pneumopatie. «In questo momento, cancro e cardiopatie sono al centro dell'interesse in termini di terapia e di prevenzione, ma dal momento che non sono inclusi nella classifica delle cause di mortalità, gli errori medici non ottengono invece l'attenzione che meritano» riprende Makary, sottolineando tuttavia che la maggior parte di essi non dipende da una cattiva medicina, e non dovrebbero essere affrontati dal punto di vista legale o punitivo. «Piuttosto, molti sono il risultato di cure mal coordinate o frammentate, o dell'assenza o sottoutilizzo dei protocolli di sicurezza, oltre a ingiustificati scostamenti dalle raccomandazioni delle linee guida» afferma il chirurgo. E conclude: «Per affrontare il problema degli errori medici, serve più ricerca sul modo più efficace per una migliore prevenzione».

Bmj 2016. doi: 10.1136/bmj.i2139
http://www.bmj.com/content/353/bmj.i2139

Fonte: doctornews33

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