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Le ricerche di Gerona 2005

(10-06-16) Fibrillazione atriale di nuova insorgenza associata a un aumento del rischio di cancro



Di quasi 35.000 donne sane seguite per 20 anni, quelle con fibrillazione atriale incidente hanno avuto un aumento del rischio di cancro, secondo uno studio pubblicato su Jama Cardiology. «La fibrillazione atriale accresce il rischio di complicanze prevalentemente cardiovascolari, ma recenti studi suggeriscono un legame anche con il cancro» esordisce il coautore dell'articolo David Conen, dello University Hospital di Basilea, in Svizzera, spiegando che questa correlazione, se confermata, sarebbe di notevole importanza per la salute pubblica data l'alta prevalenza e i relativi costi di entrambe le patologie. Per approfondire l'argomento i ricercatori hanno studiato 34.691 donne di 45 anni o più senza fibrillazione atriale, malattie cardiovascolari o neoplasie all'inizio del periodo di osservazione, selezionandole tra le partecipanti al Women's Health Study, un trial clinico randomizzato sulla prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari. Durante il follow-up, durato dal 1993 al 2013, sono stati osservati 1.467 casi incidenti di fibrillazione atriale e 5.130 di neoplasia, corrispondenti rispettivamente al 4,2% e al 14,8% delle partecipanti. E a conti fatti, i dati raccolti indicano che la fibrillazione atriale di nuova insorgenza è un fattore di rischio significativo per una successiva diagnosi di cancro incidente, correlazione che resta evidente anche dopo gli aggiustamenti per eventuali parametri di potenziale confondimento.
«La presenza di fattori di rischio condivisi e/o di vie patogenetiche comuni potrebbero essere alla base dell'associazione» concludono gli autori, sottolineando la necessità di ulteriori studi di approfondimento. E in un editoriale di commento Emelia Benjamin della Boston University Schools of Medicine and Public Health si domanda se alla luce di questi dati una diagnosi di fibrillazione atriale debba comportare la ricerca di un tumore occulto, obiettando che diversi fattori si oppongono a questa possibilità, tra cui i costi e il basso rischio assoluto di cancro. «Proprio come per il tromboembolismo venoso non provocato, sulla base dei dati disponibili lo screening del cancro al di là delle consuete cure non è attualmente indicato in presenza di una diagnosi di fibrillazione atriale incidente» conclude Benjamin.

Jama Cardiology 2016. doi: 10.1001/jamacardio.2016.0280
http://cardiology.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jamacardio.2016.0280

Jama Cardiology 2016. doi:10.1001/jamacardio.2016.0582
http://cardiology.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jamacardio.2016.0582

Fonte: doctornews33

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