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Le ricerche di Gerona 2005

(11-06-16) Emicrania, diagnosi si associa a un rischio maggiore di mortalità cardiovascolare


Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, le donne con emicrania hanno, rispetto a chi non ne soffre, un modesto aumento del rischio di sviluppare eventi cardiovascolari come attacchi di cuore e ictus e una maggiore mortalità in seguito a questi eventi acuti. «Servono ulteriori ricerche per verificare se i trattamenti per prevenire l'emicrania possano contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare» esordisce il primo firmatario dell'articolo Tobias Kurth dell'Istituto di sanità pubblica all'Universitätsmedizin di Berlino, sottolineando che l'emicrania è stata da sempre correlata a un aumentato rischio di ictus, ma pochi studi hanno mostrato un'associazione con la morbilità e la mortalità cardiovascolare.
Tant'è che i ricercatori tedeschi, in collaborazione con i colleghi statunitensi, hanno svolto un ampio studio prospettico per valutare la correlazione dell'emicrania con le malattie cardiovascolari e la loro mortalità. Allo scopo gli autori hanno analizzato i dati di 115.541 donne tra 25-42 anni che hanno preso parte al Nurses' Health Study II. Le partecipanti, libere da angina e malattie cardiovascolari all'atto del reclutamento, sono state seguite dal 1989 al 2011, e il 15% di esse aveva una diagnosi di emicrania all'inizio del follow-up. E a conti fatti i ricercatori hanno scoperto che rispetto alle donne senza la malattia, le coetanee con emicrania avevano un rischio cardiovascolare significativamente maggiore in termini di attacchi cardiaci, ictus e procedure di rivascolarizzazione coronarica.

«Inoltre, l'emicrania era associata a un più alto rischio di mortalità cardiovascolare in tutti i sottogruppi indipendentemente dall'età, dal fumo, dall'ipertensione, dalla terapia ormonale in post-menopausa e dall'uso di contraccettivi orali» concludono gli autori. E in un editoriale di commento Rebecca Burch, Harvard Medical School, scrive: «Anche se modesta a livello di singolo paziente, l'entità del rischio non va sottovalutata a livello di popolazione, data la prevalenza dell'emicrania. Questi risultati, assieme ai precedenti, ci dicono che è giunto il momento di aggiungere l'emicrania alla lista dei marcatori di rischio cardiovascolare».

Bmj 2016. doi: 10.1136/bmj.i2610
http://www.bmj.com/content/353/bmj.i2610


Bmj 2016. doi: 10.1136/bmj.i2806
http://www.bmj.com/content/353/bmj.i2806

Fonte: doctornews33

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