(07-03-16) Alimentazione e cervello, il rapporto è stretto
Che il tessuto adiposo in eccesso possa creare problemi all'organismo è ormai acclarato. Meno si da però sul rapporto che esiste tra l'obesità e la funzione cerebrale e sull'impatto che questa condizione fisica e metabolica può avere sui neuroni. Lo conferma Luca Steardo, docente di Farmacologia all'Università Sapienza di Roma, che in un convegno tenutosi a Napoli ha mostrato alcuni possibili meccanismi di interazione tra adipociti e cervello. Ci sono ricerche che dimostrano infatti come l'obesità possa entrare in gioco nella genesi di patologie psichiatriche e d'altro canto secondo alcuni studi i figli di madre obesa hanno un maggior rischio di sviluppare autismo, iperattività e disturbi del comportamento alimentare. Come si spiega questa correlazione? Sicuramente attraverso l'azione di numerose sostanze che entrano in gioco nel metabolismo del tessuto grasso e possono influire sull'attività cerebrale. Sempre secondo Steardo il grasso libera più di 39 sostanze, di cui molte arrivano al cervello. Insomma, non si tratta solamente di un tessuto che serve per produrre energia in caso di aumentato fabbisogno. Basti pensare alla neuroinfiammazione sostenuta dalle adipochine che può generare problemi di comportamento e disturbi cognitivi.
Fonti:
Repubblica Salute de La Repubblica del 26 aprile, pagina 35
Edott
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